Добавить новость
ru24.net
World News
Май
2021

L’ipocrisia dell’Europa davanti alle migrazioni

0

Più muri per tutti. Messa di fronte al nodo dell’immigrazione, il più epocale della nostra epoca assieme al clima, l’Unione Europea reagisce filiando barriere seriali nei territori, e rifugiandosi dietro una miscela di ipocrisie ed egoismi nazionali che ne contraddicono la storia e la natura: “sguardo ampio”, è secondo alcuni l’etimologia del nome Europa in greco. Diventato irrimediabilmente miope.

Quella cui piace definirsi “casa comune” è in realtà un anarchico condominio dove ogni inquilino si fa i fatti propri. Riversando sul più geograficamente esposto, l’Italia, la risacca di un esodo gravato da fiumi di parole e di impegni, ma segnato da zero fatti.

Girando le spalle alle sollecitazioni di Draghi che chiede una revisione delle regole comunitarie dopo le ultime ondate, l’Unione smentisce se stessa. È dal 1999 che lavora senza costrutto a un sistema condiviso di asilo: da allora, il Mediterraneo è diventato una tomba per oltre 20mila persone quasi sempre senza nome né diritto al ricordo; per non parlare delle vittime della rotta balcanica.

Oltre metà di quelle che hanno perso la vita nello stesso periodo, cercando inutilmente di trovare asilo in varie parti del mondo, dagli Usa all’Australia. Rimane il capestro delle regole di Dublino, che trattengono i migranti lì dove approdano, malgrado l’impegno ad abolirle enunciato nove mesi dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: ne pagano le spese soprattutto i due Paesi più esposti, Italia e Grecia.

Gli altri rifiutano di intervenire sulla redistribuzione, con gli occhi rivolti ai rispettivi calcoli elettorali interni: non succede solo per i regimi populisti dell’Est, ma anche per Stati di radicata tradizione democratica come Francia e Germania. Tutte realtà i cui rappresentanti siedono in quel Parlamento europeo che fin dal 2017 ha proclamato la necessità di rivedere le regole in nome di “una distribuzione più equa delle responsabilità e della solidarietà fra i Paesi UE”.

Eppure, i numeri non sono da invasione: gli ingressi di irregolari in Europa sono al minimo degli ultimi sei anni, e oggi sono metà della cifra massima toccata nel 2015 con 1, 25 milioni di richiedenti asilo, come testimoniano le cifre dell’Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera. Non è peraltro un limite solo nostro: nel mondo ci sono 80 milioni di profughi, il 40 per cento dei quali bambini, ma solo il 14 per cento di loro sono accolti nei Paesi sviluppati. Da solo il Libano, che ha tanti abitanti quanto l’intero Nordest italiano, ha tre volte più rifugiati di tutti i 28 Stati UE messi assieme.

Eppure, è lo stesso Europarlamento ad avvertire che il problema non si può continuare ad eludere, specie a fronte delle ricadute planetarie del Covid: “Senza un contenimento della pandemia e senza ripresa economica, le persone continueranno a spostarsi verso la UE in cerca di lavoro e assistenza sanitaria”.

Ma rimane un’enunciazione di vuoto principio, accompagnata da facili slogan del tipo “aiutiamoli a casa loro”. Mandando peraltro le briciole, inclusa la vitale partita dei vaccini: in Africa, solo l’1 per cento della popolazione ha ricevuto la prima dose. Col rischio di una strage, segnala l’Organizzazione mondiale della sanità. Nell’ennesima indifferenza dell’Occidente.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
Анна Калинская

Калинская: Я очень ждала Australian Open, но подхватила какой-то вирус






СМИ: Летевший в Новосибирск самолет вернулся в Москву из-за сообщения о бомбе

«Сибирь» — «Трактор». Прямая трансляция: смотреть онлайн матч КХЛ

Армения и Россия урегулировали вопрос задолженности на сумму за не полученное оружие

Путин: год 80-летия Победы является знаковым