Covid, crollano i ricoveri a Padova: dimezzati in sette giorni
PADOVA. Il Covid batte la ritirata nel Padovano e anche i reparti ospedalieri si stanno progressivamente svuotando di pazienti positivi all'infezione.
Nell'ultima settimana nell'Azienda Ospedale Università di Padova i ricoveri complessivi in area Covid sono passati da 73 a 39: oggi ci sono 18 pazienti a Malattie infettive, 15 in Terapia intesiva e 6 in Sub intensiva.
Dati che ha fornito con buona dose di ottimismo il direttore generale del Policlinico Giuseppe Dal Ben, il quale si dice fiducioso per un progressivo consolidamento della situazione. E' sceso ancora il tasso di positività dei tamponi: su 11.116 test processati, solo 187 i nuovi positivi rilevati, pari all'1,6%: la scorsa settimana eravamo al 2,5%.
E solo 29 positivi su 187 hanno più di 65 anni a conferma ancora una volta che il virus sta colpendo in quetsa fase le fasce più giovani e non vaccinate. Nell'ultima settimana gli aceessi al Pronto soccorso per sintomatologia riconducibile al Covid sono stati 196 su un totale di 2.344, pari all'8,3%. Undici i ricoveri da Pronto soccorso per gli adulti, e due per i minori.
Sul fronte delle cure sono saliti a 121 i pazienti trattati con gli anticorpi monoclonali, mentre sono 422.202 le dosi complessive di vaccino somministrate, di cui 65 mila in Azienda ospedaliera, tra personale e pazienti. Sui 700 operatori sanitari non ancora vaccinati, dopo aver ricevuto la lettera di sollecito, in 106 hanno deciso di farsi vaccinare.
Procede l'iter amministrativo per l'eventuale sospensione o ricollocazione di coloro che non si vaccineranno. "Il quadro è decisamente migliorato in maniera netta e progressiva" sottolinea Dal Ben, "questo ci fa essere ottimisti per i prossimi mesi. Rivolgo sempre un invito accorato a tutti affinchè aderiscano alla campagna di immunizzazione, in particolare sessantenni e cinquantenni che non hanno ancora raggiunto uan buona percentuale di copertura. Ritengo che potremo trascorrere un'estate abbastanza serena, e che la vera sfida sarà in autunno. Confido tuttavia che proprio grazie ai vaccini non assisteremo al copione dello scorso anno con una nuova ondata di infezioni".