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Май
2021

Addio a Franco Battiato, dai concerti al ricordo di Giacomo Spanò: i suoi legami con Padova e l’Estense

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PADOVA. E’ il 2004 e il tour di Franco Battiato passa per Este. Il Maestro suona nel foro boario del castello. Piove, non poco, e il concerto slitta al giorno successivo. Battiato decide di anticipare il concerto di qualche ora, per evitare un nuovo acquazzone, e in qualche modo la serata è ancora più magica: la musica del Maestro ha come sfondo un inedito imbrunire.

Non è un caso che l’artista catanese sia a Este in quell’anno. Quella data segna infatti l’inizio di un legame forte con la provincia di Padova e in particolare con la Bassa padovana. Battiato ha da poco conosciuto la storia di Giacomo Spanò, batterista di 22 anni di Solesino morto in un incidente stradale. Musicista ma anche e soprattutto compositore, Giacomo era anima dei Moravagine, band di punk melodico seguitissima in tutto il Veneto, divenuto gruppo cult e ancora oggi noto agli appassionti del genere.

Giacomo muore di ritorno da Milano, a Desenzano, dopo un concerto con alcune band emergenti del panorama nazionale. Studente di Economia e Commercio a Bologna, aveva nel sangue la passione per la musica e il suo desiderio era che un giorno tanti giovani come lui potessero esprimersi con le note aiutati da strutture adeguate.

Papà Marco vuole dare forma al sogno del figlio e fonda un’associazione musico-culturale nel nome di Giacomo. Il sogno è realizzare una Casa della Musica e il progetto prende davvero forma, almeno sulla carta. Viene individuato anche il luogo in cui deve nascere questo laboratorio d’arte, la frazione Pra’ di Este. A credere nel progetto è proprio Franco Battiato.

Marco scrive una lettera al cantautore siciliano, pochi mesi dopo la morte del figlio. Non ricevendo risposta, papà Spanò raggiunge Battiato a un concerto a Ferrara.

Qui, a sorpresa, il Maestro dedica una canzone a Giacomo. Qualche mese dopo, il tour manager dell'artista telefona a Spanò dando disponibilità per un concerto a Este, nel nome e nel ricordo proprio di Marco.

Nel luglio 2004 Este ha la fortuna di accogliere la musica e la poesia di Battiato, che davvero prenderà a cuore il percorso dell’associazione “Giacomo Spanò”.

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Grazie a quel concerto che aveva aperto una strada, e grazie soprattutto all’ala protettrice del Maestro, a Este arrivano Eugenio Finardi, Nada con il trio acustico degli Avion Travel, il cantautore Umberto Bindi che proprio al Teatro dei Filodrammatici ha tenuto il suo ultimo concerto. Da Este a Monselice, passando per il Polesine, le date si sommano con nomi di prim’ordine: Antonella Ruggiero, Antonello Venditti, Pino Daniele, Paolo Conte, Lucio Dalla.

Nel 2005 Battiato ritorna, questa volta a Monselice, in Cava della Rocca. Non sarà l’ultimo concerto nel Padovano: il Maestro ritornerà nel 2016 a Padova, anche se questa volta il legame con l’associazione Spanò non c’entra. Anzi, il progetto è ormai abbandonato: il percorso si è interrotto, la Casa della Musica non ha visto la luce e la stagione dei grandi concerti nella Bassa padovana si è ormai spenta da anni.

A Battiato, però, si deve una delle parentesi artistiche più floride di questo territorio, oltre al merito di aver creduto a un progetto importante. Non è peraltro l’unico legame di Battiato con Este.

Nel 1994 il Maestro pubblica infatti “Messa Arcaica”, uno dei capolavori meno noti dell’artista catanese. Pubblicata da Emi, era composizione per soli, coro e orchestra. La prima si tenne il 24 ottobre 1993 nella Basilica superiore di Assisi. Il coro scelto da Battiato è di Este: è l’Athestis Chorus fondato proprio nel 1993 a Este da Filippo Maria Bressan, atestino doc, oggi uno dei direttori d’orchestra più apprezzati della scena italiana. L’ensemble si è distinto in per la ricchezza del repertorio ed il particolare stile esecutivo.

Si presentava sia in formazione barocca che in organico ampliato per l’esecuzione della musica sinfonico-corale. La qualità del coro atestino è stata fortemente voluta da Battiato per il suo “Messa Arcaica”. E ancora, altro forte legame del Maestro nel nostro territorio è quello con Davide Ferrario, chitarrista di Monselice, oggi 40enne.

Con il gruppo Fsc, Ferrario accompagna Battiato nella registrazione di due album, quindi dal 2008 segue stabilmente l’artista siciliano in tour e nelle registrazioni dei nuovi album.




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