Sei maxi cantieri entro il 2023 a Treviso. Caccia a 20 milioni dai fondi europei
TREVISO. Chiudere il mandato “col botto” si usa dire, ovvero concludere i cinque anni di amministrazione della città avviando una serie di cantieri che lascino il segno e diano l’idea di quella che è stata la progettazione dell’amministrazione e guadagnandosi i crediti per la rielezione.
Lo fece Manildo grazie ai fondi del “bando periferie”, ma senza vincere le elezioni, lo prova a fare la giunta Conte che oggi valuterà una riorganizzazione del programma triennale dei lavori pubblici da 20 milioni di euro basato sui possibili fondi europei. Sei le maxi opere da finanziare.
Il progetto di fine mandato
La chiave di volta è ovviamente il Recovery fund, un treno miliardario che permetterà all’Italia (e a chi si sarà mosso per tempo e adeguatamente) di portare a casa milioni su milioni. La giunta si è attivata istituendo un ufficio Europa che già lavora per preparare il concorso ai finanziamenti, il settore Lavori Pubblici dal canto suo ha riorganizzato la propria pianificazione prevedendo di poter immediatamente attivare i cantieri se si riusciranno ad incassare i finanziamenti previsti.
Di qui la modifica che verrà portata oggi all’attenzione dell’esecutivo dall’assessore ai Lavori Pubblici Sandro zampette. È una formalità, perché di fatto il programma è già definito e prevede l’inserimento di otto stralci di intervento per sei grandi cantieri da avviare nel 2023, ovvero poco prima delle elezioni.
I cantieri
Il primo è quello che prevede il completamento dei lavori di risanamento dell’ex Gil, la biblioteca comunale nella quale nei mesi scorsi è stato avviato il trasloco di migliaia di libri di testo per fare spazio ad una prima ristrutturazione finanziata con un mutuo da 1,9 milioni. A questo cantiere l’amministrazione ne vuole aggiungere un altro per completare la riqualificazione dell’immobile, per un importo stimato da 6 milioni da fare, come detto, nel 2023. Poi c’è il piano per costruire una comunità alloggio all’ex macello al foro Boario, piano di cui si parlava da tempo, inizialmente inserito per l’anno scorso ed ora traslato al 2023 per un importo di 1.300.000€ per i quali si domanderà un contributo. C’è la grande partita per la rigenerazione dell’ex caserma Salsa per la quale l’assessorato ai Lavori Pubblici ha individuato tre stralci, tutti messi in calendario per il 2023: quello per l’area esterna da 1.300.000 €; quello per ristrutturare il fabbricato “C” (quello interno) che varrà 2 milioni; quello per la ristrutturazione completa del fabbricato “A”, il più grande e cruciale nella riqualificazione dell’ex caserma dove il comune vorrebbe realizzare una cittadella sociale e sportiva. Quest’ultimo stralcio è il più oneroso: il Comune punta ad investire 2.900.000 €.
Altro capitolo fondamentale quello per il recupero e la valorizzazione della cinta muraria, piano da 6 milioni che il Comune spera di poter ottenere in tutto o in parte dalla UE . Anche questo da avviarsi entro due anni. Gli ultimi due interventi sono tutti in zona Monigo, ma entro il 2022: il primo per la ristrutturazione della Vittorino da Feltre, la scuola dell’infanzia del quartiere (525.000 €), l’altro per costruire l’area polifunzionale sportiva al posto del parcheggio lungo via Cisole; un piano da 3.279.800 €.
RigenerazIone
La parola d’ordine di questo progetto è stupire. Ma ce n’è un’altra fondamentale: rigenerazione. È sulla base dei fondi messi in campo dall’Europa e dallo Stato per tale scopo che Ca’ Sugana ha delineato il proprio piano di intervento in tema di lavori pubblici.
La sfida sarà ora quella di incassare se non tutto almeno buona parte dei 20 milioni messi sul tavolo come prima stima sommaria per il pagamento di questi sei maxi cantieri. Certo, ci sono i milioni di avanzo di amministrazione registrati dal Comune a fine 2020 grazie ad un boom di entrate in buona parte dovuto alla monte di denaro incassato dallo Stato come finanziamenti Covid. Ma dragare il maggior numero di risorse europee possibili potrebbe essere la chiave di volta per investire il denaro oggi in cassa per altre opere e altri interventi.