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Май
2021

Treviso, Ca’ Sugana chiede verifiche di tenuta sul sottopasso di via Zanella

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TREVISO. Il Comune ha chiesto a Rete Ferroviaria Italiana di condurre delle verifiche sulla tenuta del sottopasso di via Zanella a Selvana. I cavi di acciaio scoperti dal calcestruzzo che negli anni è andato erodendosi sono stati visti e fotografati, e la preoccupazione sulla staticità del sottopasso ferroviario è arrivata subito negli uffici di Ca’ Sugana, che però non ha competenza in materia. «Quell’infrastruttura è di Rfi», dice l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese, «e abbiamo già chiesto che vengano dei tecnici a condurre delle analisi sul sottopasso».

Manutenzione

Il fatto che siano scoperti i cavi di acciaio, va detto, non significa che il ponte sia pericolante. Ma certo la condizioni di manutenzione non sono ottimali. Lo stesso fenomeno era stato riscontrato da Veneto Strade nel 2018 in alcuni cavalcavia della tangenziale. Si chiama “carbonatazione”, fenomeno che a lungo andare porta alla corrosione del calcestruzzo. La Regione corse ai ripari investendo poco più di 600 mila per la loro sistemazione.

Come a Sant’angelo

Oggi quello che si vede sul sottopasso di via Zanella non è molto diverso da quello che si vedeva in via Sant’Angelo, prima che intervenisse Veneto Strade per il restauro. Ma a Treviso di ponti, ponticelli, cavalcavia e sottopassi è pieno. E un paio attendono ormai da anni di essere rifatti o sostituiti.

Ponte Ottavi

In primis proprio Ponte Ottavi. La situazione qui è critica, il ponte è da tempo nell’agenda di Ca’ Sugana e il prossimo anno sarà l’anno buono. «Verrà demolito e ricostruito, siamo in fase di progettazione, questa è la vera priorità», aggiunge Zampese. Il 31 maggio si chiuderà l’appalto da 200mila euro per la progettazione dell’opera. Ma se Ponte Ottavi aspetta dal 2008, da altri tre anni attende il cavalcavia di via Zermanese. Anche qui i cavi scoperti e calcestruzzo eroso. «Abbiamo condotto analisi sulla vulnerabilità sismica di tutti i ponti e non ci sono pericoli», assicura l’assessore ai lavori pubblici. «I ponti, inoltre, che avevano analisi sui carichi sopportabili più datate sono stati ricontrollati. Gradualmente proseguiremo con tutte le infrastrutture, ma l’unica urgenza è ponte Ottavi».

No pericoli di crollo

Insomma pericoli di crollo non ce ne sono, ma prima di arrivare a dover correre ai ripari anche il Comune vorrebbe sistemare le situazioni più critiche. Capitolo a parte lo merita il cavalcavia della stazione. Negli ultimi dieci anni si è speso più di un milione su un’infrastruttura risalente agli anni 30. Ca' Sugana aveva avviato dei sondaggi nell'agosto 2015, subito dopo aver sostituito gli appoggi del tratto di viadotto sopra i binari. La spesa di quel primo intervento fu di circa 170mila euro, a cui se ne sono aggiunti altri trentamila per la progettazione del cantiere per la messa in sicurezza e il ripristino di tutta la campata nord. Poi, con l’amministrazione Manildo, sono stati spesi altri 500 mila euro per la sistemazione delle rampe, che una volta ospitavano le botteghe degli artigiani. Interventi tampone, sufficienti a garantire la sicurezza dell’infrastruttura, che anche nel luglio scorso ha perso, letteralmente, alcuni pezzi dalla campata nord. Per il cambio di rotta Ca’ Sugana attende che Mom demolisca l’ex Cuor per portarsi la stazione delle corriere. Nell’ambito dell’intervento prevede di rimettere mano anche al cavalcavia, con una pista ciclabile a sbalzo. 




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