Tutte le volte che ho immaginato quale potesse essere la canzone più rappresentativa della musica di Franco Battiato, non ho mai pensato alla Cura. Quel brano tardivo (L'imboscata, 1996), in cui ho sempre percepito fortissima l’impronta di Manlio Sgalambro, a mio avviso, non ce la racconta proprio tutta su di lui. 

«Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza… Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono. Supererò le correnti gravitazionali...» ci dicono molto del suo lungo cammino verso l’evoluzione spirituale, ma poco o nulla di quell'animale che si portava dentro e che gli rubava anche il caffè. 

Perché, ricordiamolo, Battiato era un Ariete, segno di fuoco e la sua musica è fatta anche di carne e passioni ardenti, dell’eros che si fa parola e di strane inibizioni che scatenano il piacere. Nella Cura mancano anche l’ironia e lo sberleffo di chi cantava «a Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata, a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie» e si scagliava, tranchant, contro i programmi demenziali con tribune elettorali, prepensionando direttori artistici e addetti alla cultura. 

Eppure, è innegabile che La cura, sin dalla nascita, nella “gara” con i fratelli e le sorelle maggiori, si sia guadagnata tutte le attenzioni, accaparrandosi un ruolo da assoluta protagonista. 

Qual è la sua forza? Cosa l’ha resa LA canzone di Franco Battiato?

«La cura» e l’amore universale

C’è un’altra canzone che ho sempre trovato in qualche modo affine alla Cura: la più anziana E ti vengo a cercare (Fisiognomica, 1988). In comune, oltre a un tappeto sonoro trascinante, quel pieno orchestrale dal moto ondoso, hanno il merito di aver costruito un ponte tra corporeità e spiritualità, di aver sapientemente unito con un filo invisibile la terra al cielo. Sono due brani che, in qualche modo, sono stati fraintesi o, più semplicemente, sono fiabe musicali con svariati livelli di lettura.

Entrambe ci parlano d’amore, senza (quasi) mai citare la parola incriminata (per dovere di cronaca, La cura lo fa. Una volta). Di un amore sentimento popolare, che è sostanza di questo mondo, ma anche dell'Amore che move il sole e l'altre stelle, un concetto che risiede altrove, inafferrabile e incomprensibile. 

«No, non c'era nessuna donna», aveva specificato Battiato a proposito di E ti vengo a cercare, «cercavo di volare più alto». Eppure, al di là del contenuto spirituale, è una canzone che tantissimi/e hanno dedicato all’anima gemella e senza dubbio fatto suonare al proprio matrimonio. All'inesorabile tensione verso l’amato, sia esso di natura umana o divina, La cura aggiunge il desiderio di fargli del bene, di proteggerlo, di prendersene cura appunto. E cosa si può desiderare maggiormente quando si ama, del preservare quel qualcuno - ma anche noi stessi (nell'altra possibile lettura) - dal decadimento e dalla fine?

Battiato diventa uno sciamano

Quel testo, che parla di malattie e guarigione e che oggi, più che mai risuona, rinnovando il suo potere taumaturgico, in qualche modo ha reso Franco Battiato una guida spirituale, anche per chi non aveva mai nemmeno ascoltato la sua musica. Da intellettuale che cantava brani il più delle volte oscuri, diventa - suo malgrado, probabilmente - colui che mostra la strada per la saggezza e il benessere assoluto. 

Questa volta, poi, la via è luminosa e percorribile da tutti. Lui e Sgalambro si servono della più universale delle metafore: quella in cui prendersi cura di se stessi e coltivare la propria anima diventa instancabile accudimento dell’altro. «Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto… ti salverò da ogni malinconia». E al di là delle teorie filosofiche che hanno mosso i due a scriverla, non esiste immagine più potente e suggestiva di un amore in grado di trascendere anche la morte.

DALL'ARCHIVIO DI GQ: Il Maestro racconta: «Folgorato dal Papa. E da una scossa sul palco»

LEGGI ANCHE

È morto Franco Battiato, il cantautore aveva 76 anni

Addio Franco Battiato, le canzoni più belle da riascoltare e riscoprire

Franco Battiato, storia e curiosità di «Shackleton»

«Centro di gravità permanente», la canzone che rese Franco Battiato una star

«La casa di carta 4», che musica con le canzoni di Tozzi e Battiato!

+ MUSICA

Torna a SHOW

Seguici su Instagram - Facebook - Youtube - Twitter