Félix Auger-Aliassime: «Sono un perfezionista, fuori e dentro il campo da tennis»
Novak Djokovic, dopo la finale degli Internazionali di tennis a Roma, ha scherzato dicendo che i Next-Gen, i tennisti della nuova generazione sono lui e l’avversario che aveva di fronte Rafael Nadal. Una battuta fatta anche per metter un po’ di timore ai tanti giovani che si stanno facendo velocemente strada sui campi di tutto il mondo. Fra questi c’è Félix Auger-Aliassime, canadese con il padre originario del Togo, nato nel 2000, l’8 agosto, lo stesso giorno di Roger Federer, che deve essere un giorno veramente fortunata per chi imbraccia la racchetta.
È diciannovesimo al mondo, ma come tutti i nuovi talenti, dall’azzurro Jannik Sinner al suo connazionale Denis Shapovalov, punta in alto. «Precisione, attenzione ai dettagli e duro lavoro fanno la differenza» racconta il tennista non ancora ventunenne ambassador del brand svizzero di alta orologeria TAG Heuer che è in campo in questi giorni a Lione e si prepara al Roland Garros.
Quanto conta la precisione sul campo e nella vita?
«È una cosa molto importante nella mia vita, fuori e dentro il campo. Sono sempre stato un perfezionista, quando faccio una cosa la voglio fare bene. Talvolta è un millimetro a fare la differenza per un punto o una partita vincenti; la precisione è fondamentale nel nostro sport. E nella vita in generale. È qualcosa su cui lavoro ogni giorno».
Da ambassador del brand TAG Heuer quanto sente vicino il motto Don’t crack under pressure, Non crollare sotto la pressione?
«Sul campo da tennis, come nella vita, dobbiamo convivere con la pressione. Talvolta è la pressione a vincere un punto o una partita, altre volte può essere la pressione a soddisfare le aspettative degli altri. Per me, non crollare sotto la pressione significa restare concentrato su quello che ho da fare e non prestare attenzione a quello che non è utile per la mia crescita come giocatore e come essere umano. Devi conoscere il tuo programma, la tua visione, i tuoi valori e attenerti a questo. Deve essere fedele a te stesso e restare convinto in tutto il processo. È una via lunga quella dell’apprendimento e io sto ancora imparando, ma so di essere sulla strada giusta».
Quanto conta il tempo nella tua vita?
«Cerco di non focalizzarmi troppo sul tempo, non voglio seguire una sequenza programmata, Faccio le cose a modo mio, con i miei tempi. Cerco di darmi il tempo che mi serve, nella mia vita e nella mia carriera, per migliorare come persona e come atleta. Non lascio che sia la mia vita sia dettata da tempi obbligati. Ho raggiunto alcuni obiettivi prima di quanto pensassi e altri più tardi, ma rispetto il tempo delle cose. Verranno quando devono e quando me lo meriterò».
C’è un orologio perfetto per lei?
«Mi piacciono molto gli orologi TAG Heuer LINK. Mi piace come è fatto il cinturino, perfetto per il mio polso. È elegante e, allo stesso tempo, molto comodo. Di tutta la collezione, sono fra i miei preferiti».
Quanto conta la forza mentale in campo e in allenamento?
«La forza mentale è fondamentale nel tennis e nella vita. Tutti dobbiamo affrontare delle sconfitte. È inevitabile. Per me è importante tornare sempre in piedi e avere la lucidità di mente per capire perché è successo. Non conta davvero quante volte si cade. L’importante è rialzarsi, non restare legati al passato, imparare e andare avanti. Sta tutto nella mente ed è un qualcosa da coltivare per tutta la vita. È un processo continuo».
Di recente ha avuto un cambio di allenatore, come è arrivata la scelta di Toni Nadal (a lungo a fianco del nipote Rafa ndr)?
«Non ho cambiato allenatore. Il mio allenatore è sempre Frédéric Fontang. Toni è più un consulente, un mentore e mi piace vederlo in questa posizione. È una grande occasione averlo al mio fianco, per aiutarmi a diventare un giocatore migliore. Porta un valore aggiunto che può fare la differenza. La sua esperienza completa quello che già stavamo facendo. Il suo modo di lavorare è rispettato dappertutto. Non ha mai dato niente per scontato e vuole lavorare più duro degli altri. È soprattutto per questa mentalità che ho deciso di lavorare con lui».
Descrivendosi, quale lato della sua personalità metterebbe più in evidenza?
«Penso che la gente non sappia che ho un gran senso dell’umorismo e mi piace farmi una bella risata. Mi piace guardare gli show di alcuni comici del Québec».
Il suo sogno come tennista è…
«Diventare il miglior giocatore possibile, esprimere tutto il mio potenziale e arrivare ai livelli più alti di questo sport».
Ci sono tanti nomi nuovi nel circuito del tennis, tanti millennial. Chi ammira e chi la «preoccupa» in campo?
«Non faccio nomi. Sono tutti ottimi giocatori e il bello sta proprio nell’essere in gruppo se diventa sempre più nutrito di ottimi giocatori. Non lascio spesso che i miei avversari mi stupiscano, tutti sono qui a buon diritto e tutti sono difficili da battere. Cerco di affrontare tutti con la giusta umiltà».
Uno di questi è il suo connazionale Shapovalov. È un compagno di squadra e insieme in rivale.
«Per me è una gioia vedere qualcuno che è cresciuto con me fare così bene. Penso che siamo di ispirazione l’uno per l’altro. È una grande rivalità che mi ha fatto crescere e che mi ha spinto a fare meglio. Shapovalov è un grande giocatore e imparo qualcosa ogni volta che gioco con lui. Sono felice di vedere che siamo in tanti a rappresentare il nostro paese».
Quale è il campione che ammira della generazione precedente?
«Sono cresciuto vedendo gli incontro di Nadal e Federer e mi hanno ovviamente ispirato molto. Sono giocatori incredibili. Fra i miei idoli ci sono Jo-Wilfried Tsonga e Gaël Monfils».
Oltre al tennis quali sono le sue passioni?
«Mi piace leggere, suonare il piano, parlare con la mia famiglia e i miei amici e guardare serie. Ho letto di recente Sapiens. Da animali a dèi e mi è molto piaciuto».
Il tennis è spesso associato all’eleganza. Qual è il suo rapporto con la moda?
«Il tennis è davvero sempre stato uno sport elegante. Per me il tennis e la moda sono sempre stati molto vicini. Giocando vuoi essere a tuo agio, ma vuoi anche che quello che indossi rappresenti il tuo stile. Sono attento a quello che indosso, voglio che rappresenti al meglio la mia personalità e il mio stile, è un modo di esprimere me stesso. Nel resto della mia vita sono ugualmente interessato alla moda, mi piace provare stili diversi».