Perde le gambe a 22 anni, Ginevra dà forza al suo Christian: «Io lo amo e lo seguirò ovunque»
LIVORNO. «Ovunque andrà e se lo vorrà, io sarò sempre al suo fianco. Nella scelta delle protesi, negli allenamenti in canoa, per provare la macchina nuova. Dappertutto. Perché io lo amo. Non dimenticherò mai le parole che Christian mi ha detto quando si è svegliato in ospedale dopo l’incidente: “Ti amo, andiamo alle Olimpiadi”. Sì, io a Parigi andrò con lui». A dare ancora più forza a Christian Volpi – il ventiduenne che mercoledì scorso, in un incidente in scooter in via di Levante, ha perso le gambe – c’è la sua fidanzata Ginevra Bigongiari, ventenne saltatrice in lungo per l’Atletica Libertas Unicusano. È tutti i pomeriggi con lui in reparto, la ragazza, alternandosi con i fratelli gemelli di Christian (Matteo e Davide Volpi) e i genitori.
Ginevra, partiamo dall’incidente a Christian. Come lo ha saputo?
«Verso le 23.40 gli ho mandato un messaggio con la buonanotte. Lui non mi ha risposto, ma capita spesso che si addormenti prima di me, quindi ho pensato a questo e non mi sono preoccupata più di tanto per la mancata risposta. A quel punto ho messo il telefonino in “Modalità aereo” e sono andata a dormire».
Poi?
«Alle 2 di notte hanno citofonato a casa i suoi fratelli (Davide e Matteo) e la fidanzata di quest’ultimo, Sara. Mi sono svegliata di soprassalto e mi hanno detto: “Christian ha avuto un brutto incidente...”».
Cosa ha fatto?
«Ho subito chiesto loro se fosse vivo, mi hanno risposto di sì, ma che aveva perso le gambe. Ho detto loro di portarmi subito all’ospedale, dove lo stavano già operando».
E la mattina lo ha potuto vedere.
«Contrariamente a ogni previsione, visto che la prognosi riservata sarebbe dovuta durare 48 ore, si è ripreso in breve tempo. All’inizio, nella stanza di rianimazione, sono entrati i genitori. Poi sono andata anche io».
Cosa vi siete detti?
«Mi ha detto subito: “Ti amo, andiamo alle Olimpiadi”. Poi, scherzando sulla perdita delle gambe, ha aggiunto: “Per lo meno adesso non devo più comprarmi le scarpe”».
Christian non ha perso il suo spirito ironico e ha tanta voglia di progettare il futuro. La sua forza sta stupendo tutta Livorno e non solo.
«Lo vedo molto determinato e mi aspettavo questa sua reazione. Lui, quello che vuole, lo ottiene sempre».
Di che cosa parlate in questi giorni?
«Io gli racconto le mie giornate, lui mi dice come passa il tempo in ortopedia, dove è stato trasferito fin da subito da rianimazione. Qui medici e infermieri lo coccolano, lo viziano. Poi gli faccio vedere i filmati dei nostri conigli che giocano insieme. Lui ha un maschio, io una femmina. Ora sono entrambi a casa mia, così non restano soli».
Fra l’altro la degenza potrebbe essere molto più breve del previsto.
«Sta bruciando tutte le tappe, può darsi che addirittura lo dimettano entro la fine di questa settimana. Inizialmente le tempistiche parlavano di un mese, poi di due settimane. Ma lui sta battendo ogni record».
È tanto tempo che state insieme?
«Ci siamo conosciuti a scuola, all’Iti, per un progetto di chimica e meccanica mentre io ero in terza superiore e lui in quarta. Ma dopo essere stati amici ci siamo messi insieme otto mesi fa, la scorsa estate, dopo una festa nel mio condominio. La mamma di Christian vive accanto a me, così ci siamo trovati a questa festa e poi abbiamo dormito accampati in una tenda nel giardino. Da allora abbiamo iniziato a frequentarci e non ci siamo più lasciati».
Avete un film o una canzone preferiti?
«Il nostro film preferito è “Collateral Beauty” con Will Smith, mentre la canzone è quella che abbiamo ascoltato insieme per la prima volta: “Ocean Drive” di Duke Dumont».
Lei – nella sottoscrizione record che ha superato i 140.000 euro – ne ha donati mille. Ed è stata fra le persone più generose.
«Sì, era il minimo che potessi fare». Christian, che durante l’intervista si trova con Ginevra, interviene e le dice “Sei scema...”, ridendo. «Ha sentito cosa ha detto? – risponde lei divertita – No, davvero, era il minimo che potessi fare».
Christian, all’università, vorrebbe iscriversi a scienze motorie a Pisa. Anche lei studia lì.
«Mi sono iscritta a chimica. Potremmo andare insieme all’università, nella stessa città. Sarebbe bello. Lo ripeto: se lui vorrà, io sarò sempre al suo fianco nella vita». —
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