Il mondo della musica piange Franco Battiato, il maestro di tutti i generi che amava le nostre terre
Il mondo della musica è in lutto per la morte di Franco Battiato: il cantautore e compositore, musicista, regista e pittore italiano si è spento nella sua casa di Milo, vicino a Catania. questa mattina, martedì 18 maggio. Ritirato da tempo dalla scena pubblica a causa di una malattia, aveva 76 anni.
Ne dà notizia il fratello Michele. Battiato era nato il 23 marzo 1945 a Riposto, in provincia di Catania. Maestro di tutti i generi musicali, dal rock progressivo alla musica leggera, approfondendo anche la canzone d’autore. E ancora la musica etnica, quella elettronica e l’opera lirica.
Innumerevoli le volte che l‘artista siciliano ha inondato di musica e poesia le nostre terre, cui era particolarmente legato.
La copertina dedicata a Grado
Indimenticabile la foto di Grado con la bassa marea pubblicata sulla copertina di “Torneremo Ancora”, raccolta uscita nell’ottobre del 2019.
All’epoca Battiato era già malato e i versi dell’inedito che ha dato titolo alla raccolta («La vita non finisce, è come il sonno, la nascita è come il risveglio finché non saremo liberi torneremo ancora e ancora e ancora...») furono interpretati come un testamento spirituale dell’artista che d’altronde ci ha sempre abituati a suggestioni di mondi invisibili e riflessioni sul nostro destino.
«La copertina dell’album – rivelò a tal proposito il suo collaboratore Francesco Messina - è nata da una fotografia scattata a Grado, durante la bassa marea, con tante persone a camminare sul bagnasciuga illuminate dalla luce arancione del sole. Raggi che rimbalzano sulla sabbia e sul mare, per tornare in cielo. Tante persone, come piccole figure, che si muovono sullo sfondo di un orizzonte che unisce terra e cielo. Unendo i due mondi. Come fanno ancora la musica e la parole del grande maestro. Forse un testamento spirituale, questo disco».
Il memorabile concerto al Politeama Rossetti di Trieste
Fra gli ultimi concerti di Battiato in regione, ricordiamo quello del 15 febbraio 2016 al Politeama Rossetti di Trieste (qui il servizio) quando si esibì insieme all’artista originaria di Forlì (e friulana di adozione) Alice, rinnovando un’intesa musicale carica di espressività che i due strinsero nel 1980 con "Il vento caldo dell'estate".
Da brividi l’esibizione dell'immortale "I treni di Tozeur". La rivediamo in questo spezzone del concerto:
L’occasione persa per Trieste
Nel 2014 il Teatro Verdi di Trieste mise a punto un omaggio per il 50.mo anniversario del volo di Valentina Tereshkova, la prima donna a essere lanciata nello spazio, nel '63. L'opera si sarebbe dovuta intitolare "Infinity" cantata e recitata dall'artista italiana Ottavia Fusco, con musiche originali di Franco Battiato e la regia di Ruggero Cappuccio. Ma il progetto si perse nello spazio, perché venne tagliato per motivi economici.
Il concerto nella città stellata
Ancora, il 29 giugno 2017 Battiato sì esibì in Piazza Grande a Palmanova con la londinese Royal Philharmonic Concert Orchestra diretta da Carlo Guaitoli.
E adesso? Chissà se il maestro avrà superato davvero le correnti gravitazionali e potrà farci dono delle leggi del mondo, come recitava ne La Cura, la sua memorabile canzone dedicata all’amore universale.