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Май
2021

Dopo due mesi di stop riprendono gli interventi chirurgici negli ospedali del Fvg

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TRIESTE Era il 17 marzo quando Riccardo Riccardi sospese l’attività chirurgica programmata a seguito dell’emergenza pandemia da Covid-19, eccezion fatta per gli interventi d’urgenza e per i non differibili. Due mesi dopo, il vicepresidente con delega alla Salute annuncia la ripartenza anche su questo fronte. Ci sono meno positivi in Friuli Venezia Giulia, tutti gli indicatori sono conseguentemente in calo, ed è dunque possibile «avviare il ritorno alla normalità anche del Servizio sanitario regionale, con la progressiva ripresa delle attività sospese e il recupero di quelle riprogrammate».

La premessa è appunto il trend del contagio. Sempre più confortante nella colonna degli ospedalizzati. Nel bollettino di ieri se ne contano 80 (mai così pochi dal 20 ottobre) tra i 15 nelle terapie intensive e i 65 nelle aree mediche. Il tasso di occupazione è nel primo caso del 9%, nel secondo del 5% (solo la Provincia di Bolzano ha meno ricoveri) e la Regione programma la riorganizzazione.

Il primo passo è la riduzione dei posti letto riservati ai pazienti Covid. Ne restano previsti complessivamente 209 tra i 60 di Asugi (29 in Malattia infettive, 22 in Geriatria, 9 in Rianimazione), i 139 dell’Azienda Friuli Centrale e i 10 della Friuli Occidentale. Quindi, il riavvio dell’attività chirurgica, un’operazione meno problematica rispetto alla prima ondata del virus. «Nel corso della seconda e terza ondata pandemica – spiega Riccardi –, le Aziende sanitarie, nonostante la forte pressione a cui erano sottoposte, hanno attuato una pianificazione delle attività volta a ridurre i tempi d'attesa degli interventi chirurgici, programmandone l'esecuzione nelle sale operatorie delle strutture ospedaliere non Covid, come il Burlo di Trieste e il Cro di Aviano. Un approccio nuovo rispetto al passato studiato per consentire l'esecuzione degli interventi e contenere, per quanto possibile, il disagio provocato a pazienti e a familiari in seguito allo spostamento della sede». Il Burlo è stato in grado di supportare altre strutture al punto da avere oggi in agenda 38 interventi per neoplasia della vescica e 9 per neoplasia mammaria in pazienti in carico all’Urologia e Chirurgia dell'Asugi. L’unica criticità riguarda i tempi di erogazione delle prestazioni, inevitabilmente rallentati a partire da maggio 2000 rispetto al 2019 a causa delle misure di prevenzione da adottare.

Per quanto riguarda l'attività chirurgica, dal 24 maggio è prevista l'erogazione di 42 sedute a settimana nel complesso operatorio di Cattinara e di 34 sedute nelle sale di Gorizia e Monfalcone. Inoltre, dalla prima settimana di giugno saranno attivate ulteriori 5 sedute al Maggiore. Quanto alla specialistica ambulatoriale, Asugi ha recuperato da maggio a dicembre 2020 oltre 35 mila prestazioni e visite sospese durante il lockdown dello scorso anno per tutte le persone che, contattate, hanno risposto e accettato di presentarsi anche in una sede diversa rispetto a quella originariamente prenotata. Altre 28 mila prestazioni sono state gestite dai privati accreditati.

Buone notizie anche dal Friuli. All’ospedale di Udine sono già in programma 110 sedute chirurgiche a settimana (il 76% dell’offerta pre-pandemia), in quello di Pordenone si è saliti al 90%. Al Cro, infine, non ci sono stati rallentamenti. Anzi, dal 17 marzo al 12 aprile, sono stati accolti pure i 23 casi oncologici riferiti dalle chirurgie regionali. «Tutto il personale sanitario è stato in prima linea per combattere il Covid – riassume Riccardi – e ora continua ad esserlo per la campagna vaccinale e la ripresa delle attività ordinarie. A queste donne e uomini vanno quindi il plauso e il ringraziamento del Fvg».

Ad aiutare, in questa fase, è la ritirata del virus, con una fotografia dell’incidenza sulla popolazione (31/100.000/sette giorni) che si conferma da zona bianca. Ieri si sono registrate 42 infezioni (36 da molecolare, 6 da antigenico), lo 0,58% sull’insieme dei controlli (7.271), il valore più basso dal 28 settembre, e il 3,12% sui casi testati. Da inizio pandemia i positivi sono 106.563 e i decessi 3.770 (+2). I totalmente guariti salgono a 91.593 (+167) e le persone in isolamento scendono a 5.494 (-127).




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