Ecco quanto costano i regali dell’Udinese: 15 punti di rimpianti in tutto il campionato
UDINE. Ma quanti punti ha regalato l’Udinese in questo campionato? La domanda potrebbe essere retorica, un modo per sottolineare i tanti errori dei bianconeri dopo l’ennesimo flop casalingo arrivato in volata e per colpa di un calcio di rigore, contro la Samp, pur essendo arrivati a una salvezza tutto sommato tranquilla, ma è chiaro che a livello puramente statistico, senza avere la pretesa di riscrivere la classifica, che si può fare anche la contabilità delle occasioni gettate alle ortiche, rimpianti che avrebbero potuto scrivere una storia diversa, al pari della sequenza di infortuni che hanno segnato la stagione bianconera.
A livello offensivo l’Udinese ha spesso fatto fatica, ma per mettere l’accento su una delle zavorre che hanno tolto punti alla classifica bisogna dividere la stagione in due: prima della cessione di Lasagna e dopo la cessione di Lasagna, avvenuta esattamente a metà, con l’inizio del girone di ritorno.
Ebbene, qualche settiamana fa, dopo una raffica di gol falliti anche con la nuova maglia, quella del Verona, Sky ha offerto una statistica degli spreconi con Lasagna al primo posto, capace di sbagliare l’83,3% delle occasioni da rete.
Numeri scritti anche con l’Udinese nell’andata. Tre partite sotto la lente: proprio in casa della sua futura squadra, l’Hellas, nella seconda giornata, fallì 4 palle gol (su 6 tiri), contro il Benevento al Friuli, alla 14ª furono 3 (su 4 conclusioni), come a Marassi alla 18ª contro la Samp (su 5 conclusioni). Considerando che l’Udinese uscì con tre sconfitte da questi appuntamenti, almeno qualche punticino l’ha perso per Kevin lo sprecone.
Un’altra classifica della Lega ci aiuta a capire quale è stato il tallone d’Achille del campionato. L’Udinese ha subito 14 reti negli ultimi 15’ (pari al 27%), altre 10 (19%) nel precedente quarto d’ora: nella mezz’ora conclusiva, insomma, ha incassato 24 gol sui 53 totali.
In poche parole i bianconeri sono crollati spesso con l’arrivo all’orizzonte. Con il Milan nel 1-2 della gara d’andata (Ibra all’83’), con il Napoli sempre nel girone ascendente con lo stesso risultato (Bakayoko al 90’). Due punti praticamente fatti lasciati per strada.
Ci sono pochi i tanti rigori subiti da marzo in poi, 9 in due mesi e mezzo, alcuni tra l’altro nei finali delle partite. Quello di San Siro all’ultimo secondo per fallo di mano di Larsen per il pareggio rossonero, quello al Friuli per l’1-1 del Bologna, quelli casalinghi con Torino, Cagliari e Samp (0-1 e almeno 3 punti persi), quello che ha rilanciato la Juventus permettendole di completare poi la rimonta al minuto 89’ con Ronaldo.
Una decina di punti di rimpianti che aggiunti a quelli delle altre “voci” portano il computo ad almeno 15 punti.
D’accordo, messa giù aritmeticamente potrebbe sembrare il classico discorso della nonna che – come si suol dire – con due ruote sarebbe stata una bicicletta, ma i numeri almeno una cosa dicono sull’Udinese: questa è stata una stagione di infortuni e sprechi. —