Добавить новость
ru24.net
World News
Май
2021

Modena La necessità di una foresta anche in città

0

MODENA Partire da ciò che si vede nella propria città per studiare ciò che lo sviluppo ambientale ha portato in termini urbanistici e naturalistici. Andrea Di Paolo, modenese, di professione dottore agronomo, con lauree in Scienze Agrarie (con tesi su Villa Sorra) e in Architettura del Paesaggio (con tesi sulla Rigenerazione urbana con la natura sul Villaggio Artigiano), si occupa professionalmente di ambiente, paesaggio e verde da oltre 25 anni. Poche settimane fa si è laureato anche in Scienze e gestione della natura con una tesi sulla forestazione urbana di Modena (voto 110 con lode) con relatore il prof. Alessandro Chiarucci.


La terza laurea è arrivata a 50 anni: «Il desiderio e l’interesse per arricchire le mie conoscere sono sempre stati stimoli molto forti, come lo è la formazione per aumentare le mie competenze in ambito professionale, inoltre non si finisce mai di imparare. Questa laurea è il coronamento di un percorso formativo che mi ero prefissato da tempo e rappresenta per me non solo un ritorno alla natura, ma anche all’essenza dell’esistenza: “Non esiste alcuna ricchezza superiore alla vita”.

Perché, quindi, una tesi sulla forestazione urbana? «La forestazione urbana è una tipologia di verde che ha una potenzialità enorme e grazie a questa è possibile realizzare l’infrastruttura ecologica, intesa come l’insieme dell’infrastruttura verde e blu (corsi d’acqua) ed è un elemento fondamentale di una città sostenibile e resiliente. Dallo studio - risponde Di Paolo - emerge la necessità di creare una rete tra tutte le diverse aree destinate a verde, cioè di realizzare un’infrastruttura che metta in connessione le tipologie di verde: dalle zone naturali, ai parchi urbani, dai boschi urbani e periurbani ai viali alberati, dai giardini storici alle aree verdi di quartiere, e così via. La presenza della vegetazione in ambito urbano è da considerarsi risorsa decisiva per migliorare la qualità della vita».


Da qui l’analisi sulla situazione di Modena: «Modena ha una dotazione molto importante di parchi e aree verdi anche se necessita ancora di nuove superfici a verde. Il nuovo Piano Urbanistico Generale (ancora in fase di redazione) prevede la realizzazione di 700 Ha da destinare a forestazione urbana e la messa a dimora di circa 200.000 alberi nei prossimi cinque anni. Grandi obiettivi, grandi numeri, e giustamente grandi ambizioni, che però devono essere espressione di un percorso metodologico unitario che metta in stretta relazione la pianificazione, la progettazione e la gestione delle aree se non si vuole correre il rischio di non ottenere tutti i benefici previsti. Occorre realizzare, quindi, una Infrastruttura ecologica che attraverso questo corretto processo metodologico, sia in grado di generare benefici concreti per la società, rigenerando risorse materiali e immateriali, naturali e artificiali offrendoli ai cittadini.

E’ fondamentale provvedere alla conservazione duratura delle basi naturali della vita, proteggendo l’ambiente naturale da effetti nocivi o molesti e soprattutto evitare il declino della biodiversità».
Decisivo è capire a che punto siamo arrivati per una corretta programmazione per il futuro: «E’ importante - spiega Di Paolo - tenere presente il principio fondamentale che la qualità urbana, intesa anche come qualità ecosistemica, non possa prescindere dalla vegetazione e la città deve essere assoggettata il più possibile a comportamenti biomimetici, per ridurre gli impatti generati dall’uomo sull’ambiente. Modena ha beneficiato di pianificazioni lungimiranti in termini di verde, ora occorre proseguire con un approccio che consideri l’Infrastruttura ecologica una delle priorità irrinunciabile.

E l’anima di questa infrastruttura non può che essere la biodiversità». Quindi, cosa occorre fare in concreto? «È necessario - conclude - realizzare delle connessioni tra le diverse aree verdi; infatti, ci sono molte aree destinate a verde pubblico in città, ma i collegamenti tra queste non sono sempre uniformi o presenti, quindi andrebbero aumentati attraverso interventi di “ricucitura” e in alcune parti della città, lungo l’autostrada e in diverse aree extraurbane andrebbero realizzate nuove aree verdi anche di vaste dimensioni. È necessario che vengano redatti Studi e Piani di settore come Il Piano strategico per l’ecologia e la biodiversità, il Piano del Verde e il Piano di gestione del Verde. Studi, quindi, che tengano conto delle diverse tipologie di verde evitando di standardizzare gli interventi su scala territoriale, ma valorizzando le potenzialità intrinseche di ogni tipologia e area a verde. Oltre alla redazione del Regolamento del Verde e all’adozione di un Indice ecologico-ambientale che certifichi la qualità dell’intervento edilizio in termini di permeabilità e presenza di vegetazione». —




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
Australian Open

Джокович сравнялся с Федерером по количеству матчей в турнирах Большого шлема






Бесплатное посещение катков с помощью приложения «Мой id» доступно для многодетных семей

Всеволоду Немоляеву из Большого театра: 60 лет на балетной сцене России

Врач-косметолог Мадина Байрамукова: ошибки в зимнем уходе за кожей лица, которые допускают многие

Почти 200 официальных купелей будут действовать в Крещение в Подмосковье