Il “debuttante” Paci tiene i piedi per terra: «Con il Pordenone l’occasione della vita»
Al De Marchi prime parole del tecnico, all’esordio in cadetteria. Dalla difesa a quattro alle due punte, vuole una squadra aggressiva
PORDENONE. «Per me è l’occasione della vita». Massimo Paci l’ha detto verso la fine della conferenza stampa e, forse con consapevolezza, ha regalato la frase da titolo: ha fatto capire cosa rappresenti, per lui, la chance che gli ha offerto il Pordenone.
È iniziata così l’avventura del nuovo tecnico dei neroverdi, presentatosi ieri ai media al centro sportivo De Marchi dopo essere stato introdotto dal presidente del club Mauro Lovisa, affiancato dal direttore dell’area tecnica, suo figlio Matteo, e dal direttore sportivo, Emanuele Berrettoni.
Classe 1978, marchigiano di Fermo e reduce da una stagione in Lega Pro al Teramo, l’allenatore ha firmato un contratto biennale. Per lui, la stagione 2021-2022, sarà la prima in serie B della sua carriera. «Non mi aspettavo una chiamata da questa categoria – ha ammesso con sincerità l’ex difensore –. Ho accettato la proposta perché ho capito di avere a che fare con un ottimo club: sono rimasto colpito dai suoi valori, che condivido, e dal carisma del presidente. Sono una persona che lavora, che crede nelle persone e nelle relazioni umane che si instaurano anche con chi è dietro le quinte. Dal punto di vista dei risultati non prometto niente, chiaro è che l’obiettivo è la salvezza».
Paci ha dato il via al suo percorso a Pordenone con il massimo entusiasmo e con grande apertura verso gli altri: ha regalato sorrisi e speso una parola con tutti i presenti. Sul campo cercherà di imporre subito le sue idee, che sono ben chiare. «La fase difensiva è importante, lo è anche quella offensiva, ma a prescindere dalle due situazioni di gioco sarà fondamentale avere carattere – ha precisato –. Si può vincere anche giocando male e questo per me fa parte della mentalità: la determinazione sarà un aspetto su cui lavorerò molto, per me è importante a prescindere dagli obiettivi del club. Lo si è visto la scorsa stagione: la Salernitana, che è salita in serie A, era un gruppo “feroce”, che aveva fame».
Dal punto di vista delle idee di sviluppo del gioco, l’imprinting della società è stato chiaro da subito: si gioca con la difesa a 4. Ma è noto a molti che la linea di centrocampo sarà a 4 e che davanti giocheranno due punte. «Io apprezzo la verticalità, non amo molto il giro palla – ha confermato il suo credo Paci –. Mi piacciono le formazioni aggressive, con “gamba”: guardo con interesse le squadre di Klopp. Prediligo che la manovra si sviluppi sugli esterni e avere due attaccanti, ma tutto dipenderà dai calciatori che avrò a disposizione, dovrò essere io bravo a valorizzarli. Sugli elementi che sono già in rosa posso dire che partiamo da una buona base. Ci sono ottimi difensori, giovani di qualità e valori umani importanti».
Già, i valori umani. Il nuovo allenatore ha fatto capire che per lui sono fondamentali: «Per me il calcio è anche passione, credo molto in questo aspetto. Ho iniziato ad allenare in Eccellenza anche perché sono convinto che la gavetta sia formativa. Adesso sono arrivato qui e, ripeto, per il sottoscritto è un’occasione fondamentale, anche per migliorarmi. Le parole finiscono qui, d’ora in avanti conteranno i fatti».
Il Pordenone di Massimo Paci (con Massimo Guana come suo “secondo”) inizierà a lavorare il 5 luglio, quando è previsto il raduno al De Marchi. La squadra si allenerà dapprima in città (svolgendo anche qualche test) per trasferirsi poi nel ritiro di Tarvisio, il 12 luglio. In Val Canale resterà 15 giorni, tornando in riva al Noncello a fine mese. Successivamente saranno fissate le amichevoli.