Maestra “promossa” ma assegnata altrove, le mamme: «Lasciatela qui»
L’insegnante elogiata, con tutte le colleghe per l’ottimo anno, passa di ruolo e deve accettare il trasferimento. I genitori chiedono aiuto alla dirigente
Samone
Una battaglia. Al rovescio. Le cronache degli ultimi anni brulicano di gruppi di genitori schierati compatti a testuggine romana contro maestre ed insegnanti colpevoli di reali o presunti atteggiamenti lesivi della crescita nozionistica, sociale, culturale dei pargoli, siano essi ingenui bambini o smaliziati adolescenti. A Samone, primaria tra le più moderne del territorio – ha adottato per prima la “scuola senza zaino”– un gruppo di mamme combatte da mesi non per allontanare ma per tenersi ben stretta una insegnante, amatissima dai bambini «la maestra è dolce e buona» e dai genitori «ha ottenuto risultati d’eccellenza costruendo un fantastico rapporto con gli alunni».
La maestra, della classe seconda, è passata di ruolo, un successo, ma per regolamento dovrà subire ed accettare il trasferimento ad altra sede (che per sua fortuna è nella vicina Valchiusella).
Ma le mamme non demordono. Si trovano e si confrontano. Infine scrivono una lettera alle istituzioni locali, a partire dalla dirigente dell’Istituto comprensivo di Pavone Canavese, di cui Samone fa parte, la dottoressa Cristina Marta, chiedendone aiuto e consiglio.
«Pur cercando di comprendere le motivazioni che maturano l’esigenza di mobilità di alcuni docenti - scrivono alcune mamme - vorremmo porre la sua attenzione sul fatto che i nostri bambini hanno avuto negli ultimi due anni (i primi anni di scuola) tali e tanti disagi dall’inizio della loro esperienza da necessitare di una stabilità e di una continuità che con lo spostamento della maestra verrebbe meno». Poi ricordano che «non ci permettiamo di entrare nel merito delle competenze di chi sarà posta nel suo ruolo ma ciò che abbiamo notato quest’anno è che la sinergia tra insegnanti e ragazzi ha di fatto annullato gran parte dei problemi e delle difficoltà causate dal difficile anno precedente segnato dal Covid e ha infuso a tutti una sicurezza e una stabilità che ha permesso non solo di riprendere agevolmente tutti gli argomenti non affrontati adeguatamente in precedenza ma soprattutto di instaurare un clima che si adatta in maniera esemplare alla comunità che si aspetta da una scuola senza zaino». Seguono poi i complimenti alla maestra e alle colleghe che «hanno saputo lavorare anche sull’emotività dei bambini facendo loro superare serenamente il terribile periodo della pandemia» .
Maestre promosse dai genitori con un dieci con lode. E con esse la scuola. Ma resta una spina. Quell’addio così doloroso. Se nel calcio vige la regola che squadra che vince non si tocca, nel mondo della scuola le cose, per legge, funzionano diversamente. Le mamme ne sono consapevoli. Hanno condiviso il loro pensiero con la dirigente, sperando in un miracolo.