MONSUMMANO. A Monsummano due fratelli diventano gli acchiappa sciami di api. Sono Alessandro Fantozzi, 39 anni e Marco, 33 titolari dell’Azienda agricola Le Palme. Tutto inizia dall’amore per gli animali e dal desiderio di salvare quante più api possibili.
«Molto spesso venivamo a sapere che persone spaventate da sciami di api comparse all’improvviso nel proprio giardino allertavano i pompieri – racconta Alessandro –. Che poi provvedevano ad eliminarle. Con la carenza di api in Italia ogni sciame è prezioso. Vanno tutelate e salvate. Per questo ci siamo messi a disposizione per il recupero gratuitamente».
Un hobby di famiglia per i fratelli Fantozzi che con l’attrezzatura adatta rispondono prontamente ad ogni chiamata. «Ci conoscono anche nei comandi dei vigili urbani – dice Alessandro – Non vogliamo essere pagati, ci occupiamo noi di tutto. Spesso quando gli sciami si posano sulle siepi vengono eliminati con veleni o prodotti chimici, questo è un peccato mortale». L’ultimo intervento di pochi giorni fa a Lamporecchio. «Con il caldo sono in carenza di cibo e vanno in giro. Abbiamo recuperato circa 15 mila api in una volta – aggiunge Alessandro – Ci mettiamo le tute e ci avviciniamo con l’affumicatore. L’importante è che l’ape regina riesca ad entrare nella cassetta di recupero, poi tutto lo sciame la segue». Dopo averlo preso i fratelli Fantozzi portano in fattoria le api e donano loro una nuova casetta.
«È come regalare un appartamento nuovo ad una famiglia di sfollati – spiega Alessandro–-se resistono per più di una settimana significa che il luogo è di loro gradimento e che resteranno. Altrimenti volano via. Siamo molto affezionati alle nostre api, dopo tanto tempo ci riconoscono e non ci attaccano».
La fattoria Le palme si trova in via Ponte Monsummano. «La nostra è una storia lunga e contorta. Nel 2012 abbiamo aperto l’azienda agricola e dopo qualche anno per idea di mia moglie Cristina abbiamo deciso di lavorare con i bambini diversamente abili – chiosa Alessandro –. Abbiamo cominciato nella fattoria questo percorso. Da quel momento si è aperto un mondo sociale che non pensavamo potesse esistere. Da due caprette, qualche gallina e due piccioni adesso abbiamo due cavalli, due mucche, due vitelli, dieci capre, conigli, un pollaio grande con oche, anatre. Da noi arrivano i ragazzi delle scuole e delle Asl, con gli asili e i privati. Abbiamo realizzato una fattoria didattica».
Gestire una fattoria significa lavorare molto ogni giorno con grande dedizione. «Con tante spese e sacrifici siamo arrivati ai risultati di adesso conclude Alessandro –. Non abbiamo mai mollato e siamo andati avanti. Facciamo l’olio, il miele, gli ortaggi a chilometro zero con la vendita diretta». –
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