All’Opa la nuova terapia intensiva che guarda al dopo Covid
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Inaugurato il reparto ad alta tecnologia che fa tesoro dell’esperienza maturata con l’emergenza coronavirus
MASSA. L’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini che tiene un cuore artificiale in mano, creato dalle stampanti 3D dell’ospedale del Cuore, è la foto simbolo di una mattinata che sa di speranza per il futuro e che parla di nuovi servizi sanitari per la comunità. La Regione torna a Massa per inaugurare, assieme alle massime autorità locali, il sindaco Francesco Persiani e il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il nuovo reparto di terapia intensiva per pazienti adulti dell’Ospedale del Cuore – Fondazione Monasterio. Una nuova ala ospedaliera, dotata di tecnologia all’avanguardia, strumentazione di ultima generazione, apparecchiature biomedicali, ventilatori polmonari, letti con cartella clinica digitale. In un momento in cui i reparti toscani di terapia intensiva chiudono, svuotatisi di pazienti Covid-19, dichiarando con soddisfazione la fine di un incubo, la Fondazione Monasterio ne apre una nuova: in tempi rapidi, ancora in piena pandemia, grazie all’Ufficio tecnico della Monasterio che l’ha progettata ottenendo un risultato in linea con l’eccellenza di cui l’Opa può vantarsi.
«In questo momento– ha detto Marco Torre, direttore generale della Fondazione – l’Opa sarebbe pronta ad affrontare anche il caso di un paziente cardilogico malato di coronavirus. E non è da tutti. Un risultato eccezionale, che abbiamo ottenuto nonostante il terribile momento». L’assessore alla sanità Simone Bezzini ha visitato non soltanto la nuova terapia intensiva, ma l’intero Ospedale del cuore, commosso soprattutto dai piccoli pazienti cardiopatici del reparto pediatrico; giro di rito nella struttura e poi taglio del nastro, con il primario dottor Paolo Del Sarto e il direttore generale Marco Torre. «Quello che stiamo dando oggi, con questa inaugurazione è un messaggio positivo – ha detto l’assessore Bezzini– Significa che stiamo migliorando sempre di più sul piano delle infrastrutture, della presa in carico dei pazienti e della qualità dei servizi sanitari. L’apertura di una nuova sala di terapia intensiva ha un valore particolare in questa fase emergenziale, perché diamo il messaggio che, nonostante il Covid, continuiamo a fare cose buone che ci proiettano oltre la pandemia. E questo è un valore». L’assessore regionale ha anche spiegato di aver apprezzato il lavoro che viene svolto all’Opa, l’elemento di innovazione e ricerca, l’intreccio multidisciplinare, l’interazione sperimentale sul campo e poi la “professionalità, la competenza, la capacità di agire – ha detto – e l’idea di comunità che con tanta passione e spirito di squadra contribuisce alla qualità della prestazione sanitaria». Persiani si è detto orgoglioso dell’Opa: «L’Opa si rafforza con l’inaugurazione del nuovo reparto di terapia intensiva per adulti e noi siamo fieri di avere sul nostro territorio un’eccellenza come lei, con professionalità di alto livello, da valorizzare e su cui investire». «Un reparto dotato di strumentazioni di ultima generazione che permetterà all’Ospedale del Cuore di confermarsi ancora una volta tra le strutture sanitarie migliori a livello internazionale pronte ad accogliere pazienti provenienti da tutto il mondo» ha aggiunto Lorenzetti. E alla fine l’assessore regionale Bezzini ha voluto constatare di persona l’eccellenza apuana prendendo tra le mani un cuore artificiale, a dimensione naturale, stampato in 3D, da una idea dell’ex primario della cardiochirurgia pediatrica dell’Opa, Bruno Murzi, che nel 2016 per la prima volta utilizzò una riproduzione 3D per simulate l’intervento necessario a ricostruire il cuore malato di una bambina. Da quel giorno sono stati fatti passi da giganti all’Opa. Come si suol dire, con il cuore in mano. —