Stranieri esclusi dal bando Ater a Monfalcone, il centrosinistra: «Le scelte sbagliate saranno pagate dai cittadini»
Le prese di posizione a seguito del pronunciamento del giudice civile che ordina la modifica delle graduatorie sulle case Ater e il bonus tagliaffitti
MONFALCONE Tema delicato per una sentenza chiara, che in virtù del “carattere discriminatorio” sotteso all’assegnazione degli alloggi Ater e del bonus tagliaffitti, comporterà (salvo ricorsi) la revisione della graduatoria e la modifica degli stessi bandi, nell’accogliere i cittadini extracomunitari rimasti esclusi poiché privi della documentazione attestante l’assenza di proprietà nei propri Paesi d’origine. La sentenza favorevole ai 50 bengalesi affidatisi all’avvocato Riccardo Cattarini, ha esteso la garanzia dello stesso diritto a tutte le posizioni stralciate dalle classifiche degli enti a Monfalcone. Un esito, dopo il caso di Milano e di Udine, che ora in città viene “toccato con mano”.
Il riverbero è politico.
A lanciare il sasso sono i dem, con la segreteria locale Michela Percuzzi. «Con la sentenza del Tribunale di Gorizia – esordisce l’esponente del Pd –, è stato ristabilito il principio di uguaglianza di tutti i cittadini, considerando discriminatorio il comportamento di Regione, Ater e Comune di Monfalcone. Risultano fuorvianti le dichiarazioni che evidenziano una “discriminazione a danno di altri cittadini per presunte disparità sul rispetto delle regole”: non è più possibile tollerare politicamente chi fomenta malumori e conflitti interetnici con promesse di privilegi anticostituzionali. Monfalcone e il Friuli Venezia Giulia non ha cittadini di serie A o di serie B». Il Pd incalza su altri profili: «Questo contenzioso legale ha evidenziato non solo l’inopportunità di sperpero di denaro pubblico, che sarà a carico dei cittadini monfalconesi (il compenso lordo dell’avvocato incaricato dal Comune ammonta a 11.373,84 euro, ai quali si aggiungono quota parte degli incarichi legali di oltre 30 mila euro per Ater e Regione), ma un evidente ritardo nella costituzione della graduatoria per l’accesso alle case popolari di persone che sono in evidente stato di necessità. Saranno proprio i cittadini bisognosi di un’abitazione Ater a pagare a caro prezzo il ritardo. Un danno sotto l’aspetto erariale e umano a carico delle persone fragili e di tutti i cittadini».
Dello stesso tenore le affermazioni de La Sinistra, con il consigliere comunale Cristiana Morsolin: «Attuare norme discriminatorie non solo è incostituzionale, ma costerà un bel po’ alla comunità. Alla faccia dell’efficienza e competenza economica tanto decantata dai leghisti, la sentenza del giudice Di Lauro dimostra ancora una volta che la discriminazione non è solo un fatto ideologico. Un bel caos di cui la Lega deve assumersi la responsabilità. La nostra sindaca dice che dovrà stanziare fondi extra che saranno tolti ad altri servizi, i nostri complimenti per questo bel pasticcio. Siamo stanchi di vedere i costi della propaganda scaricati sui cittadini».
E il presidente dell’Associazione Monfalcone Interetnica, Arturo Bertoli, «si riconosce il merito di aver promosso la causa esprime. Esprimiamo la più grande soddisfazione per la decisione del Tribunale, che ristabilisce verità e legalità ad un’azione di Ater, Regione e Comune che, nonostante analoghe sentenze fossero già note, hanno voluto proseguire. Ci auguriamo – continua – che vengano tempestivamente modificate anche le graduatorie del bando affitti 2021 che perpetuano la politica dell’esclusione. In caso contrario, saremo pronti a promuovere un’altra azione legale».
La Lega lancia strali opposti. A partire dall’assessore e capogruppo consiliare Massimo Asquini, che alza provocatoriamente il tiro: «È evidente – osserva –: siamo di fronte ad una sentenza puramente politica. A questo punto, sia la giustizia a provvedere direttamente a fare le leggi, poiché il voto popolare così non serve a nulla». E aggiunge: «Questa è una discriminazione al contrario, verso gli italiani, i soli a questo punto che devono presentare regolare documentazione per dimostrare di non aver altre proprietà. La trovo un’ingiustizia nei confronti di chi rispetta le regole».
Il consigliere regionae del Carroccio Diego Bernardis, rinnova il concetto di «prospettiva discriminatoria al contrario verso i cittadini che, vivendo sul territorio, con il lavoro e pagando le tasse, hanno contribuito a creare quei servizi a cui viene garantito maggiore accesso agli stranieri. Prendo atto della sentenza – prosegue –, pur se il pronunciamento parrebbe creare cittadini di Serie A e altri di serie B. Mentre i cittadini italiani dovranno rispettare regole ferree, quelli stranieri potranno farne a meno». Il collega leghista Antonio Calligaris rilancia: «Confido che la Regione, a difesa e sostegno dei cittadini di Monfalcone, impugni, con richiesta di sospensiva della sua efficacia, l’ordinanza del Tribunale di Gorizia sui regolamenti regionali Ater, così come già fatto con l’ordinanza del Tribunale di Udine riguardo il Regolamento per il sostegno affitti»