Caro rifiuti a Belluno: le bollette aumentano dell’8 per cento. Spese extra per chi eccede con il “secco”
BELLUNO. Caro rifiuti. Nel 2021 i bellunesi pagheranno in media l’8 per cento in più di quanto hanno versato nel 2019. L’anno scorso, infatti, le tariffe vennero congelate in virtù della pandemia Covid. E attenzione alla differenziata: buttare via troppo “secco” comporterà ulteriori aumenti, perché il Comune non può più rinviare l’applicazione della Tari puntuale.
Ogni utenza avrà a disposizione un numero di svuotamenti del bidone da 120 litri, che viene ritirato porta a porta, o di apertura della calotta al cassonetto. Superato il numero previsto per ciascun nucleo familiare, si pagherà ad ogni svuotamento.
IL PIANO
Il nuovo piano tariffario è stato elaborato da Bellunum, la società partecipata del Comune, ed è stato illustrato ieri sera in commissione. Mercoledì le tariffe saranno portate all’esame del consiglio comunale, che le deve approvare. «Ci saranno dei lievi aumenti», spiega il sindaco, Jacopo Massaro. «Ma si tratta di un rialzo contenuto rispetto alla media nazionale. Ricordo anche che dal 2013 abbiamo abbassato la tariffa del 13%: questo rincaro fa sì che comunque le bollette restino meno care rispetto a quando ci siamo insediati».
L’aumento è dovuto a diversi fattori: «Innanzitutto la nuova modalità di calcolo di Arera, l’autorità di gestione, che prende in considerazione i dati contabili del 2019», illustrano Massaro e l’amministratore unico di Bellunum, Davide Lucicesare. «Nel 2019 la società ha effettuato molti investimenti, installando i nuovi cassonetti per il secco, posizionando nuovi contenitori sul Nevegal, realizzando le isole interrate in centro e potenziando il parco mezzi». È anche aumentato il costo del personale, perché sono state fatte assunzioni, ed è aumentato il costo di smaltimento dei rifiuti. Per legge la Tari deve coprire interamente i costi del servizio, da qui gli aumenti delle bollette.
AUMENTO MEDIO DELL’8%
La tariffa è composta da due parti. Una quota fissa, che copre i costi generali del servizio, e che è calcolata in base alla superficie dell’abitazione di residenza dell’utente e al numero dei componenti il nucleo famigliare. La quota variabile invece copre i costi operativi, ovvero la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Per capire quanto si pagherà, bisogna fare due operazioni: moltiplicare il coefficiente della quota fissa per il numero di mq della propria abitazione, e al dato risultante sommare la quota variabile corrispondente alla propria utenza (uno, due, tre componenti).
Nel 2021 la tariffa aumenterà per tutti. I rincari peseranno maggiormente sulle utenze singole, con un +8,91%; una coppia pagherà l’8,44% in più, una famiglia di tre persone l’8,61% in più. Una famiglia composta da quattro persone avrà un aumento dell’8,03%, una di cinque persone un rincaro del 7,73%, una di sei persone o più un aumento del 6,41%. Ma se si “sforerà” con il secco, le bollette aumenteranno ulteriormente.
LA TARIFFA PUNTUALE
L’amministrazione avrebbe voluto rinviarla a gennaio 2022, ma la tariffa puntuale deve essere applicata da subito. Basata sul principio del “più differenzi, meno spendi”, prevede che vengano conteggiati i sacchetti di secco indifferenziato gettati nei cassonetti o nei bidoni personali che vengono ritirati porta a porta.
Nel piano elaborato da Bellunum è previsto un numero di svuotamenti compreso in tariffa, superato il quale si pagherà per ogni sacchetto in più buttato via: 0,43 euro per ogni apertura della calotta al cassonetto, 1,73 euro per ogni bidone in più svuotato.
«Abbiamo costruito il piano in modo tale da non impattare in maniera eccessiva sulle famiglie», ricorda Massaro. «Il numero di svuotamenti compreso in tariffa è elevato, perché l’emergenza Covid non è finita. E sono previste agevolazioni per chi ha bambini piccoli o ha in cura anziani o disabili».
SVUOTAMENTI E AGEVOLAZIONI
Il numero degli svuotamenti è stato aumentato rispetto a quanto si prevedeva quando si iniziò a parlare di tariffa puntuale. Un single potrà aprire la calotta 20 volte all’anno (la prima versione ne prevedeva 12), una coppia 28, una famiglia di tre persone 36 volte, una di quattro persone 44 volte; un nucleo con cinque persone potrà aprire il cassonetto 52 volte, una famiglia di sei o più persone 60 volte. Chi ha il bidone personale ha un quarto degli svuotamenti rispetto a chi usa la tessera, perché nel contenitore ci stanno quattro o cinque sacchetti.
Le famiglie in cui c’è un bambino piccolo avranno 104 aperture aggiuntive del cassonetto e 26 svuotamenti in più del bidone da 120 litri; per chi ha in cura anziani o disabili sono previste 156 aperture aggiuntive gratuite della calotta e 39 svuotamenti aggiuntivi gratuiti del bidone.