A Mestre nomi, cognomi e foto dei consiglieri “nemici” di viale San Marco. Volantino sulla torre, denuncia alla Digos
MESTRE. «Un gesto inopportuno», per alcuni. «Un volantino squadrista e intimidatorio» per altri. È il volantino delle polemiche, apparso ieri mattina, incollato in varie fermate del tram o alle colonnine Enel di viale San Marco. Alcune copie sono apparse anche lungo via Ca’ Rossa.
Un manifesto anonimo, con le foto e i nomi e i cognomi dei consiglieri di Municipalità di Mestre Centro, indicati come i nemici di viale San Marco e di Mestre. Recita il volantino: «Questi nella foto sono i consiglieri di Municipalità che hanno votato per trasformare un’area verde di 2,5 ettari, in viale San Marco, in una distesa di parcheggi con l’ennesimo capannone commerciale e una torre da 70 metri (per affittanza turistica), senza ascoltare i residenti. Non c’è alcun interesse pubblico ma solo un guadagno privato. Vergogna. Vergogna. E ancora vergogna».
Clima rovente, le foto e i nomi dei consiglieri (tra l’altro: compresa una che non c’era nel giorno della votazione). Un manifesto non firmato dal quale tutti hanno preso le distanze. E per il quale il presidente della Municipalità di Mestre, Raffaele Pasqualetto, e la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, hanno già presentato denuncia alla Digos, presentandosi in questura a Santa Chiara.
«Sono andato in questura in mattinata, subito dopo che mi sono arrivate le prime segnalazioni», dice il presidente della Municipalità, «perché credo che questo gesto mini la serenità dei consiglieri quando devono prendere delle decisioni nel loro ruolo istituzionale. Il confronto, anche duro, ci sta. Ma qui siamo andati oltre. Il metodo non è così diverso da quello dei brigatisti, qui non si vogliono accettare le scelte della democrazia e delle istituzioni».
La denuncia è contro ignoti, ma Pasqualetto dice: «Io dico solo che quanto accaduto dovrebbe far riflettere anche quelli del comitato contro la torre, perché i toni sono gli stessi».
Pasqualetto e i consiglieri di maggioranza di Municipalità hanno incassato la solidarietà di tutta la maggioranza, a partire dal sindaco Luigi Brugnaro: «Un volantino squadrista e intimidatorio sul tema di un progetto discusso di riqualificazione urbana con torre abitativa, superficie commerciale, piazza, area sportiva e parcheggio in viale San Marco».
E con lui gli assessori e i consiglieri leghisti e fucsia.
Ma la solidarietà arriva anche dal Pd, con una nota firmata da tutti i consiglieri di Municipalità di Mestre, a partire dal capogruppo Giacomo Millino: «Inaccettabili queste modalità accusatorie per un paese civile e democratico. Pur non d’accordo con questa scelta politica, presa della maggioranza, crediamo fermamente nella dialettica e nella democrazia che non trascenda e demonizzi chi la pensa diversamente trasformandolo in nemico».
Anche il comitato di viale San Marco, che si sta battendo contro il progetto della torre da 70 metri precisa: «Il Comitato nulla c’entra con l’azione dei manifesti apparsi a Mestre. Non vogliamo essere strumentalizzati da chicchessia, non vogliamo entrare nelle questioni “destra-sinistra” ma continueremo ad occuparci del viale e del progetto della Torre, coinvolgendo tutti coloro che vorranno ascoltarci», dicono Adriano Beraldo e Barbara Vanin per il comitato di Quartiere.
Critica invece la Cgil. In un post Daniele Giordano (Funzione pubblica) accusa Brugnaro di essere «il principale responsabile del clima conflittuale e pesante che la città sta vivendo», ricordando a questo proposito l’episodio avvenuto qualche giorno fa quando il sindaco pubblicò, con nome e cognome e foto, il post di una mamma che protestava per l’appalto dell’asilo Millecolori, definendola come un’appartenente a certi ambienti sindacalisti ideologici e prepotenti.