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Июнь
2021

L’edificio crollato a Miami, «Continuiamo a chiamare, ma nessuno risponde»

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«Sono qui, ma non ho speranze». Pablo Rodriguez, 40 anni, di Miami, è al centro per i familiari delle persone che vivevano nel palazzo crollato. A USA Today ha raccontato che lì vivevano sua madre di 64 anni e sua nonna di 88. «Continuiamo a chiamare, ma nessuno risponde» dice invece Nicolas Fernandez che aveva amici nell’edificio. Si è attaccato al telefono praticamente al momento del crollo, ma non tutti i numeri suonano a vuoto.

Prima il boato e poi il crollo, quindi una nuvola di polvere che ha oscurato tutto. È impressionante il video di una telecamera di sorveglianza che ha ripreso il disintegrarsi di un palazzo di 12 piani. Le immagini sono state diffuse dalle televisioni americane e rilanciate in rete. A 24 ore dal crollo sono 102 le persone ritrovate, 99 i dispersi e sarebbero 3 i morti accertati. Un bilancio destinato a cambiare.

https://twitter.com/aileenwthenews/status/1408105362406916104

Per cercare di raggiungere i sopravvissuti evitando nel contempo altri crolli le squadre di soccorso stanno scavando un tunnel nel parcheggio sotterraneo. Riferiscono di aver sentito colpi e rumori, ma nessuna voce.

Fra le persone di cui non si hanno notizie ci sono molti cittadini del Sud America. Ci sono anche tanti appartenenti alla comunità ebraica e tante coppie. Nicole e Ruslan Manashirov vivevano qui da un paio di mesi. Theresa Velasquez, 36 anni, era in visita dai genitori. Mancano all’appello Alfredo e Lorenzo Leone, padre e figlio. Sono all’ospedale la moglie e la figlia di Edgar Gonzalez, ma di lui non si hanno notizie. Come non se ne hanno di Fabian, Andres e della figlia adottata da poco, Sophia.

https://twitter.com/DailyCaller/status/1408149010066677762

I residenti dei palazzi vicini a Surfside, piccolo comune a nord di Miami Beach, hanno pensato a un temporale nel cuore della notte, erano le due del mattino a Miami, o a un terremoto e si sono poi trovati davanti a uno scenario simile a quello dell’11 settembre.

L’ala crollata è parte di un condominio costruito nel 1981 con oltre 130 unità, di cui circa 80 occupate. È caduta una delle tre ali, pavimenti e balconi si sono accartocciati. Questa è l’immagine apparsa ai vicini che hanno potuto vedere la scena quando si è alzata la polvere. Tutti hanno temuto che anche le loro case crollassero. Davanti a loro c’era una voragine e non potevano più uscire dalle loro case.

Nulla si sa della causa del crollo. Kenneth S. Direktor, legale di una parte dei residenti, ha detto al New York Times che erano in programma lavori di restauro, ma non perché fossero stati riscontrati problemi strutturali. Si era però abbassato il terreno già negli anni Novanta secondo Shimon Wdowinski, docente della Florida International University, che ha parlato con la CNN.

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