La petizione di Emanuele Campione: «Quote H in Parlamento per rappresentare i disabili»
«Disabili in parlamento per tutelare i diritti loro, nostri, di tutta la categoria. Altrimenti a noi nessuno ci pensa, siamo lasciati soli». Emanuele Campione, 48 anni, palermitano, è un papà disabile che ha lanciato su Change.org una petizione per le quote H in parlamento.
Lo ha fatto innanzitutto come papà: una dei suoi quattro figli è una bimba disabile. «Mia figlia ha una ischemia cerebrale perinatale, segue la scuola regolarmente. Il problema è nato durante la pandemia con la dad. Di norma il Comune eroga il servizio di accompagnamento alla terapia per i bambini disabili, durante la dad questo servizio non c’è stato così per consentire a mia figlia di poter seguire la terapia mi sono messo in aspettativa. La prendevo e la lasciavo io alla Polisportiva Palermo, dove va cinque giorni a settimana».
Negli anni, papà Emanuele ha subito molti disservizi, dalla scuola agli uffici pubblici, e spera che la sua battaglia di civiltà possa aiutare altri disabili, in futuro. «Stanco di questi disservizi ho deciso di fare il passo successivo e lanciare una raccolta firme a protezione e i disabili e dei diritti», ha spiegato a Repubblica.
«L’ho diretta alla presidenza del Consiglio dei ministri. Credo che un paese possa dirsi civile, non solo se i diritti delle minoranze vengono riconosciuti ma, soprattutto, se vengono effettivamente anche garantiti. Noi disabili non siamo solo una minoranza, siamo anche soggetti svantaggiati che dobbiamo lottare ogni giorno per vedere garantito un diritto sacrosanto e riconosciuto. Occorre, quindi, avere una autorità preposta alla tutela dei diritti dei disabili e, contemporaneamente, istituire le quote H».
L’obiettivo di Emanuele Campione è quello di avere finalmente, in parlamento ed in tutti gli organismi rappresentativi periferici, dei rappresentanti dei bisogni di chi, «come noi, per condizione di partenza, dovrebbe avere più diritti di altri ed invece, spesso, non ha garantiti nemmeno quelli minimi».