L’osteopatia diventa professione sanitaria
Gli osteopati sono, dal 24 giugno, sanitari a pieno titolo. Durante la seduta del Consiglio dei Ministri, è stato adottato il decreto del Presidente della Repubblica sull’istituzione della professione sanitaria dell’osteopata. Il decreto, che recepisce l’accordo sancito lo scorso novembre tra Governo, Regioni e Province autonome, rappresenta il completamento di un percorso che la categoria degli osteopati aspettava da più di tre anni.
È una giornata storica per gli osteopati italiani, come ha spiegato Paola Sciomachen, presidente del Registro degli Osteopati d’Italia (Roi). «L’adozione di questo primo decreto rappresenta un importante riconoscimento della nostra professione. Attendiamo ora, con ansia, la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questo traguardo è una grande vittoria per tutta la categoria che non ha mai smesso di lottare nonostante le tante difficoltà. I nostri professionisti hanno dimostrato fiducia e pazienza anche negli ultimi mesi, quando la pandemia ha reso ancora più grave la situazione di limbo normativo che abbiamo vissuto e che ora ci auguriamo di aver lasciato definitivamente alle spalle».
L’iter per il riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria era partito a inizio 2018 con il Ddl Lorenzin a cui era seguito, nel 2020, l’accordo in Stato-Regioni sul profilo sanitario.
Secondo l’accordo approvato dal Consiglio dei Ministri, l’osteopata «è il professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscoloscheletrico».
https://twitter.com/robersperanza/status/1408004600679088132«Il raggiungimento di questo obiettivo, che sancisce l’identità degli osteopati, lascia spazio a un tema altrettanto importante, quello della formazione e delle relative equipollenze», aggiunge Sciomachen, «Il nostro auspicio è di poter compiere rapidamente gli ultimi passi del nostro lungo percorso che porterà l’osteopatia a ricoprire pienamente il suo ruolo fra le professioni sanitarie mettendo a disposizione le competenze che le sono proprie al servizio dei cittadini».