Modena No-mask, altro blitz in Comune Ma stavolta scattano le manette

MODENA. Fino a ieri sera si trovava in stato di fermo presso il comando della polizia locale di via Galilei il no mask modenese che ha tentato un blitz all’interno della sala consiliare di Modena mentre era in corso l’assemblea.

L’uomo ha cercato per due volte di penetrare in Comune senza mascherina e a nulla sono valse le parole degli agenti della polizia locale che hanno cercato di farlo desistere in ogni modo, invitandolo a tornare indietro. Quello ha insistito, riprovando di nuovo a farsi largo tanto che a un certo punto c’è stata una colluttazione finita con l’ammanettamento del no mask, anche grazie all’ausilio dei carabinieri e della polizia di stato che erano presenti in piazza Grande per una manifestazione legata alla scuola (e che nulla ha a che fare con i no mask).

Uno degli agenti coinvolti in serata si è recato al pronto soccorso per farsi refertare e al momento non è ancora nota quale sia la prognosi. La polizia locale procederà con la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e il no mask fino a ieri sera è rimasto a disposizione del magistrato di turno che dovrà decidere se disporre l’arresto. In tal caso questa mattina l’uomo sarà accompagnato in Tribunale dove dovrebbe quindi affrontare il processo per direttissima nel quale potrà eventualmente far valere la propria tesi difensiva di fronte al giudice.

Si tratta senza dubbio di uno degli episodi più gravi messi in atto dai no mask modenesi da quando è iniziata la loro lotta negazionista verso il Covid e le autorità sanitarie. L’uomo fermato ieri è tra i più noti attivisti del movimento, tanto che sempre lui, insieme a un compagno anche ieri presente in piazza Grande, due settimane fa aveva già interrotto un Consiglio comunale per protestare nei confronti dell’uso delle mascherine a scuola. In quell’occasione il presidente dell’assemblea Fabio Poggi aveva proceduto a denuncia per interruzione di pubblico servizio.

Ma sono decine le “imprese” che negli ultimi mesi hanno visto protagonisti i no mask, che amano riprendersi con il cellulare durante le loro gesta che spesso e volentieri sono più dimostrative che altro.

Ci sono le incursioni all’interno dei supermercati, dove rigorosamente senza mascherina cercano di fare la spesa importunando le malcapitate commesse che li invitano a indossarle. Senza dimenticare la propaganda all’esterno delle scuole: qui l’obiettivo è convincere, ma sarebbe meglio dire colpevolizzare, insegnanti e docenti che – a loro dire – impongono agli alunni l’uso delle mascherine. Nell’ultimo periodo poi c’è stata la spiacevole moda di filmare i bambini dei centri estivi che passeggiano per il centro visitando le bellezze di Modena. Il tutto accompagnato da frasi di accusa verso gli educatori. E soprattutto con la pubblicazione su internet dei volti dei bambini, con grave violazione della privacy. C’è stata poi la consegna a casa di Bonaccini di un pacco pieno di pannolini.

E nei mesi non si contano le multe per le violazioni delle norme anti-Covid. —

GIB

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