Mantova, massacra di pugni la compagna e poi fugge
MANTOVA. Quale sia stata la molla che ha scatenato la violenza non è dato a sapere. Il poco che sono riusciti a capire i carabinieri lo hanno appreso dalle misurate parole della vittima, una ragazza di ventisette anni, madre di due figli, entrambi ancora in tenera età.
«Sono caduta» si sono sentiti dire sulle prime i militari dell’Arma, accorsi assieme a un’ambulanza nella notte tra martedì e mercoledì in via Verona, a Cittadella. Lo shock e la paura. Lui, il convivente, un paio di anni più vecchio e un passato di guai con la giustizia, è fuggito lasciando la compagna insanguinata e dolorante a terra sul marciapiede. I carabinieri sono ora sulle sue tracce. Magari ci vorrà del tempo ma sono convinti di riuscire ad arrestarlo. Intanto sulla vicenda i militari dell’Arma hanno inviato una relazione in procura. In allegato il referto medico della giovane, ennesima vittima di violenza domestica, che parla di fratture al setto nasale e all’orbita sinistra. Cosa che potrebbe comportare un intervento chirurgico.
Erano le quattro e un quarto del mattino quando da via Verona è partita la richiesta di soccorso al 118. Poco o nulla è trapelato al momento sulla dinamica di quanto accaduto nei momenti che hanno preceduto il pestaggio. I carabinieri hanno mantenuto il più stretto riserbo anche sul movente che ha scatenato la violenza dell’uomo, che è pregiudicato e attualmente disoccupato. A differenza della compagna che invece, oltre a prendersi cura dei due figli, porta a casa l’unico stipendio della famiglia.
Ciò che si sa è che lui l’ha presa a pugni e colpita più volte al volto. Almeno due, viste le fratture che ha riportato la giovane, che dopo i primi accertamenti è stata ricoverata al Poma. Ci sono voluti tempo e pazienza ai carabinieri per vincere il muro di reticenza e paura con il quale la giovane vittima si era fatta schermo davanti a soccorritori e carabinieri.