Mantova all’epoca della dinastia “cerniera” fra Europa e Oriente
MANTOVA. Storie di ambasciatori, di scambi commerciali e culturali, anche di gossip. Il convegno internazionale di studi I Gonzaga Digitali, giunto quest'anno alla sua sesta edizione, nel corso dell’intera giornata di oggi offrirà uno spaccato della Mantova tra Cinque e Seicento, una città che oggi non esiteremmo a definire cosmopolita.
Viaggi, scoperte geografiche e meraviglie esotiche è il tema del progetto di quest'anno, come sempre a cura di Andrea Canova e Daniela Sogliani, che sarà presentato in modalità webinar streaming dalle 10 alle 16.30. I lavori, preceduti dai saluti istituzionali, potranno essere seguiti registrandosi al link www.tinyurl.com/2kbrncx6.
In un crocevia ricco di situazioni diverse tante sono le storie, e non mancano nemmeno gli affari di cuore, come ad esempio quello del dragomanno del Gran Visir, che proprio per amore, si converte e fugge a Mantova per salvarsi la vita, come racconterà l’ultimo dei relatori della giornata, Davide Trentacoste.
«Il duca Vincenzo I si trovò, più di una volta, al centro delle principali ‘vicende persiane’ che riguardarono la diplomazia di mezza Europa – racconta Trentacoste – anche perché buona parte delle relazioni diplomatiche che si svilupparono fra la Persia e diversi stati ed europei nel corso del XVII secolo ebbe origine, anche se indirettamente, a Mantova. Proprio grazie al forte interessamento che il duca Vincenzo nutriva nei confronti del Levante, la città dei Gonzaga svolse quel ruolo di ‘cerniera’ fra Europa e Oriente».
La corrispondenza Gonzaga continua ad essere una miniera di informazioni ogni volta sorprendente. «In questo caso il numero dei documenti e le descrizioni di oggetti, costumi e viaggi ci permette di trattare un argomento, l’esotismo, che è un vero e proprio fenomeno culturale per la corte mantovana, presente con evidenza nella collezione della famiglia – dicono Sogliani e Canova -. L’Oriente e l’Occidente del mondo entrano nella quotidianità dei Gonzaga e nella raccolta di opere d’arte di Palazzo Ducale insieme a fiori rari, minerali, corni di unicorno e di rinoceronte, zanne di elefante, uova di struzzo, ambra, avorio e corallo. Questa varietà di bizzarrie, dai colori e sapori del tutto nuovi, provoca grande meraviglia nella corte, attratta da tutto ciò che è “diverso”. Molti sono i racconti curiosi da ricordare che emergeranno durante il convegno».
Il progetto di ricerca “I Gonzaga digitali” di Fondazione Palazzo Te è promosso da Comune di Mantova, dal Dipartimento di Scienze storiche e filologiche (Università Cattolica del Sacro Cuore-Sede di Brescia), dalla Biblioteca Comunale Teresiana, dall’Archivio di Stato di Mantova, dagli Amici dell’Archivio di Stato di Mantova e dagli Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani; con il sostegno di Fondazione Comunità mantovana onlus e di Mantova Village. Info: www.fondazionepalazzote.it.