A Trieste compravendite di case su del 20% nel primo semestre dell’anno
TRIESTE. Crescono i valori di mercato e il numero delle compravendite in questo primo semestre del 2021 registra un aumento del 20% rispetto al 2020. La zona che lo scorso anno, malgrado i mesi di chiusura delle agenzie immobiliari e le tante restrizioni, ha visto comunque crescere il numero degli immobili venduti, addirittura con un 25% in più rispetto al 2019, è stata Opicina.
Il mattone a Trieste, dunque, ha retto bene la pandemia. La fotografia scattata dal Borsino immobiliare della Fiaip racconta di un comparto in piena salute. Nello specifico, nella provincia di Trieste, lo scorso anno ci sono state 3.126 compravendite immobiliari, per un valore medio al metro quadrato di 1.761 euro, e un’ampiezza media degli immobili di 102 mq. Una curiosità: un terzo delle unità immobiliari vendute conta tra i 50 e gli 85 mq. «Registriamo numeri che non vedevamo dal 2008 – osserva il presidente di Fiaip Trieste Stefano Nursi – con una forte richiesta sì per il centro, ma pure con la riscoperta di zone meno centrali e immerse nella natura. Da qui il successo di Opicina, che durante il 2020 ha raccolto un grande riscontro, perché la pandemia, il lockdown nello specifico, ha ridato una spinta alle case con giardino, con ampi terrazzi o con dimensioni che consentono comunque una maggior vivibilità».
Trieste vanta numeri importanti, ma sul comparto soffia buon vento in tutta la regione. «L’andamento del mercato immobiliare è un termometro della situazione economica dell’intero territorio», ha sottolineato ieri mattina nel corso della presentazione dei dati il presidente della Regione Massimiliano Fedriga che, tenendo in considerazione il fatto che il Friuli Venezia Giulia si pone al primo posto in Italia per atti stipulati ogni 100 mila abitanti, ha evidenziato come «i dati confermino che abbiamo avuto una tenuta, anche da questo punto di vista, migliore rispetto al resto del Paese. Di questo devo ringraziare le categorie che, anche durante i mesi più difficili della pandemia, hanno creduto alla possibilità di una ripartenza, e in tanti invece di ritirarsi hanno investito».
C’è poi una spinta all’acquisito di seconde case: «Nel 2020 – ha rivelato il presidente regionale Fiaip, Leonardo Piccoli – il 27% delle compravendite ha riguardato seconde case, con una riscoperta da parte di chi vive questa regione di seconde abitazioni a 100 chilometri dalla propria di residenza». Con i triestini che investono su Grado, Lignano, Tarvisio e Sappada.
Restando su Trieste e scendendo nei dettagli, per acquistare una casa nuova o ristrutturata nel centro storico si spendono dai 2.150 ai 2.900 euro, dai 1.700 ai 1.900 in semicentro e tra i 1.400 e i 1.600 in periferia, dai 2.200 ai 2.700 a Opicina. Si raggiungono i 3.300 per le zone di pregio, con punte di oltre 4 mila euro per i pezzi esclusivi. «A livello immobiliare – ha testimoniato il sindaco Roberto Dipiazza – non ricordo un momento di tanto fermento come questo: in molti bussano alla mia porta per avere informazioni, e quando mi capita di accompagnare investitori stranieri per città, restano ammaliati da tanta bellezza».
Una spinta al comparto deriva anche dall’edilizia agevolata: «Una misura indirizzata non più all’edilizia pura, a sostegno del comparto, ma alla costruzione e al sostegno di nuclei familiari, e con l’assestamento di bilancio di luglio – ha evidenziato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Graziano Pizzimenti – stanzieremo ben 40 milioni di euro a sostegno di questa misura per l’acquisto della prima casa».
Ad aggiornare i soci Fiaip sull’andamento della pandemia è intervenuto il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, che ha ricordato come «oggi (ieri), 26 giugno, sono sei mesi dall’inizio della campagna vaccinale, abbiamo somministrato oltre 1 milione di dosi con circa 700 mila adesioni».