Lotta al melanoma: al San Polo di Monfalcone arriva la mappatura dei nei
MONFALCONE. Una prestazione in più e a chilometro zero per i monfalconesi: al San Polo sarà infatti attivato l’ambulatorio per la prevenzione del melanoma e dei tumori cutanei, dove i cittadini potranno rivolgersi a breve per essere sottoposti alla mappatura dei nei. Uno spazio in collaborazione diretta con la prestigiosa Clinica dermatologica di Trieste, struttura di eccellenza in Friuli Venezia Giulia e una delle sedi del gruppo regionale per la diagnosi precoce del melanoma cutaneo, dove l’analisi si avvale anche della videomicroscopia digitale, con un programma di accertamenti e valutazioni assistito. Direttore la professoressa Iris Zalaudek.
Il personale sanitario impiegato nel nuovo ambulatorio, che opererà secondo orari e giorni da definire sulla scorta di richieste e mole di lavoro, sarà attinto dalle professionalità giuliane. A dare la notizia il vicesindaco Michele Luise.
Il direttore medico-ospedaliero e responsabile dei due ospedali isontini, Daniele Pittioni, «sta ricercando gli spazi al San Polo», conferma. Dunque l’ambulatorio sarà attivo ad autunno? «Spero ben prima», replica Luise. Si tratta di un’esigenza avvertita, alla luce anche del lockdown che ha caratterizzato, nella fase acuta del Covid-19, l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, di fatto congelate. «Io stesso – rivela il vicesindaco – ho avuto occasione di vedere carcinomi alla pelle di evoluzione tale da riportare indietro la casistica di vent’anni almeno». «Purtroppo nell’ultimo biennio pandemico, le persone non si sono fatte visitare, in parte per lo stop all’attività, in parte per paura dei contagi – sempre Luise –, e così la diagnostica precoce è venuta meno. Ma un cancro alla pelle non è banale e la tempestività è cruciale».
Dopotutto proprio la pelle è l’organo più esteso del corpo umano e costituisce una vera e propria barriera verso l’esterno. Di qui il monito a prendersene cura e, soprattutto dopo l’estate, far controllare i nei, una parte dell’epidermide delicata. Per questo la Lilt, di cui sempre Luise è presidente, ha promosso un’iniziativa di rilievo, cui ha preso parte la stessa dottoressa Zalaudek: un centinaio di mappature dei nei offerte gratuitamente all’utenza del Tiare, in appositi gazebo. All’esame si è sottoposto pure Luise e l’esito ha evidenziato un neo sospetto alla spalla: mercoledì l’assessore si è fatto sottoporre all’operazione di asportazione del tessuto. «Come sempre – commenta – i medici sono quelli che si trascurano di più, ma credo che anche questa mia vicenda personale possa essere utile a testimoniare l’importanza della prevenzione». Quanto alla progettualità di prevenzione al melanoma era stata siglata nell’atto aziendale.
In serbo ulteriori novità per il San Polo: è in arrivo un nuovo servizio di oculistica distrettuale e ripartirà la fisiatria a domicilio, mentre il posto vacante nell’area cardiologica verrà garantito. «Ci preoccupava – spiega il sindaco Anna Cisint – il pensionamento della dottoressa Dorita Chersevani che ha lasciato scoperto il ruolo del cardiologo distrettuale, peraltro chiamato a svolgere pure servizio a domicilio. La quiescenza è stata però prontamente sostituita dall’ingresso di un nuovo medico». Riparte anche il servizio ambulatoriale e domiciliare della fisiatria, sollecitato dall’utenza anziana dopo lo stop imposto dal virus. Infine oltre all’attività odontoiatria e dentistica, si aggiunge il servizio distrettuale di oculistica. Esito che pone soluzione a più esigenze e va a sgravare le incombenze dei controlli pendenti sul servizio ospedaliero e del pronto soccorso, costantemente sotto pressione pure per i flussi legati all’industria di Panzano. In azienda già da qualche anno esercita un medico oculista interno, pagato da Fincantieri, ma una sola figura non può assolvere a tutte le necessità. Il nuovo servizio distrettuale, con ambulatorio attivo al martedì e mercoledì, è dunque per il sindaco «una conquista». Che nel ringraziare Asugi chiede infine di «stringere i tempi per l’individuazione del personale a sostegno dei giovani disabili, pur se qui il problema consta nel reperimento infermieri stico». —