Imprenditore muore per overdose di cocaina: arrestato lo spacciatore
UDINE. La Squadra Mobile di Udine, a seguito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, nella giornata di giovedì 24 giugno ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale, nei confronti di un 43enne, Antonio Romano, residente nell’hinterland udinese, responsabile della cessione di cocaina che ha determinato, inizialmente il malore e poi la morte per ictus, dovuto ad overdose di crack, di un cittadino italiano, imprenditore, all’epoca 54enne.
Nella serata del 23 giugno 2019, a Udine, in largo delle Grazie l’uomo era stato soccorso e trasportato all’ospedale civile in condizioni gravi poiché colto da malore: era morto pochi giorni dopo.
Sulla vittima era stata rinvenuta della cocaina, circostanza che aveva fatto, da subito, avviare un’indagine mirata ad individuare lo spacciatore della sostanza la cui assunzione aveva, presumibilmente, causato il malore e poi la morte
dell’imprenditore.
Tale attività ha permesso di ricostruire gli ultimi contatti mantenuti dal 54enne, con l’individuazione di almeno tre persone che potevano aver avuto un ruolo principale nella cessione di droga.
Le tre persone (due uomini ed una donna) sono state controllate monitorate e nei loro confronti sono state eseguite delle perquisizioni che hanno permesso agli agenti di rinvenire e sottoporre a sequestro dei quantitativi di stupefacente.
Per uno di loro, il 39enne Miguel Angelucci, considerato il sequestro di 20 grammi di cocaina e di 20.000 euro, è scattato - il 6 maggio 2020 – l’arresto in flagranza di reato.
La successiva analisi dei cellulari, sequestrati nel corso delle perquisizioni, ha permesso alla Mobile di indirizzare le indagini proprio nei confronti del 43enne.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine, a seguito di richiesta della Procura, concordando con l’esito delle indagini, ha emesso l’ordinanza della custodia cautelare in carcere, eseguita giovedì 24.