Udine, no all’impianto crematorio: riparte la protesta a Paderno
Il comitato sorto per contrastare la realizzazione di un tempio crematorio nel cimitero di Paderno, è tornato a farsi sentire. Ha organizzato un flash mob per ripercorrere una battaglia che dura ormai da due anni, con in mezzo varie interruzioni causate dall’emergenza coronavirus.
Una ventina di persone si è riunita dietro allo striscione “Si alla vita del territorio. No al forno crematorio”, sotto la guida di Sandra Aristei. Assieme a loro anche una decina di esponenti del centrosinistra in Comune e in Regione. «Siamo qui per ribadire che non siamo spariti, ma che la nostra voglia di combattere è rimasta intatta – ha esordito Aristei –. Denunciamo il mancato dialogo con questa amministrazione. L’abitato di Paderno, sempre più spesso, è considerato la pattumiera della città. I problemi sono tanti, e non riguardano solo l’impianto del cimitero, c’è il recupero dell’ex Bertoli, la costruzione del nuovo punto logistico di Amazon, i punti critici della viabilità e, da ultimo, l’ampliamento dell’ecopiazzola di via Rizzolo». Aristei ha anche reso noto che il comitato si è dotato di uno statuto, diventando un soggetto giuridico a tutti gli effetti: «Ci siamo visti negare un’audizione in commissione perché non eravamo una realtà riconosciuta ufficialmente. Ora lo siamo e ci attendiamo di essere ascoltati».
E l’occasione potrebbe arrivare presto, visto che la consigliera comunale Simona Liguori ha proposto ai colleghi giunti a Paderno (Alessandro Venanzi, Cinzia Del Torre, Enrico Bertossi, Federico Pirone e Domenico Liano) di richiedere la convocazione di una commissione dedicata proprio al tema del nuovo impianto crematorio. L’iter è attualmente fermo, dopo che sono giunte in Comune tre offerte allo scadere della gara.
Proprio la presenza così massiccia dei componenti dell’opposizione (c’erano anche i consiglieri regionali Furio Honsell e Mariagrazia Santoro), ha fatto storcere il naso al presidente della commissione Ambiente Giovanni Govetto: «Ricordo che il sindaco Pietro Fontanini, a gennaio, si era reso disponibile a incontrare il comitato online, ma i suoi componenti, all'ultimo, hanno preferito declinare l’invito. Ribadisco la disponibilità di questa amministrazione ad ascoltare i cittadini di Paderno, con l’auspicio che non si tratti di una richiesta “manovrata” dalle opposizioni, vista la folta presenza al sit-in». Dicendo questo, Govetto ha stigmatizzato il comportamento di quei consiglieri che hanno abbandonato la commissione Territorio e Ambiente per prendere parte al presidio: «I cittadini si rappresentano nei luoghi deputati a farlo», ha chiuso il forzista.
Tornando alla manifestazione davanti al cimitero, l’ex sindaco Honsell ha commentato: «Voler spostare l’impianto a Paderno è stata una sciocchezza e con il ritardo accumulato, dopo la costruzione delle strutture di Gemona e di Cervignano, non ha più senso». Critica anche Santoro: «Questa giunta continua a operare più guidata dal caso che da una strategia, difettando in ragionevolezza». Per Bertossi «il tempio crematorio a Paderno non è solo dannoso ma addirittura inutile». E se per Venanzi la strategia del sindaco è «ignorare i problemi nell’attesa che si risolvano da soli», Pirone chiede all’amministrazione «il blocco dell’iter».