Parla la sorella del ragazzo di 24 anni morto nell’incidente sulla Jesolana: “Era ospite da amici, in Italia si era ben integrato”
PASIANO. «Continuavamo a telefonare ma Rifxion non rispondeva. Alla fine chi ci ha risposto ci ha comunicato la tragica notizia: siamo sconvolti».
Nismary Monasterio dall’altra parte dell’oceano riferisce di come la famiglia è venuta a conoscenza del dramma, della scomparsa del fratello Rifxion, 24 anni domiciliato da qualche tempo a Pasiano.
La famiglia Monasterio da alcuni anni ha lasciato il Venezuela, il Paese natio pieno di problemi che non riesce a dare un futuro ai suoi giovani.
Mentre tutta la famiglia s’era trasferita in Colombia, Rifxion aveva deciso due anni fa di partire per l’Italia, dove si trovavano già alcuni amici e aveva presto trovato lavoro in un’azienda del mobile. Dapprima era stato ospitato da amici a Prata, ultimamente era a Pasiano, sempre ospite di amici.
«Il 9 novembre avrebbe compiuto 25 anni – afferma disperata la sorella – . Siamo sconvolti e non ci capacitiamo di quanto accaduto. La notizia ci è stata data da amici di Rifxion che non conosciamo. Ora nessuno ci risponde. Non sappiamo cosa fare. Mia madre è distrutta dal dolore. Dopo nostro padre, ora ha perso anche un figlio».
Rifxion Monasterio aveva due sorelle e altrettanti fratelli. «Da quando era partito due anni fa non è più tornato – ricorda Nismary – . Lo vedevamo soltanto attraverso le videochiamate. Purtroppo abbiamo dovuto lasciare il Venezuela, il nostro Paese non si sviluppa, ecco perché noi giovani venezuelani andiamo a cercare un futuro fuori. In Venezuela non c’è futuro».
Nelle sue telefonate Rifxion si dimostrava contento della decisione presa. «Si sentiva felice perché aveva ricevuto molto supporto in Italia – dice la sorella – . Era ospite di amici, stava lavorando e stava bene». —
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