Mantova, arrestati i rapinatori delle Poste dell’Anconetta
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La polizia è riuscita a individuare e ammanettare i due banditi che, armi in pugno, fecero il colpo nell’agosto del 2020 nell’ufficio di piazza Aliprandi. Sono un pluripregiudicato di 63 anni residente in città e un 29enne di Monza-Brianza incensurato
Arrestati dalla polizia i due rapinatori dell’ufficio postale dell’Anconetta. A finire in manette un pluripregiudicato (anche per associazione a delinquere di stampo mafioso) di 63 anni residente in città e un 29enne incensurato residente a Monza Brianza.
È stata l’ultima rapina con armi da fuoco commessa nella nostra città. Nella mattinata del 17 agosto dello scorso anno, alle 12.30, due individui a volto coperto (uno con la mascherina e l’altro con una tutta da lavoro dello stesso tipo usato anche dai sanitari per evitare contagi da Covid) ed armati di pistola effettuavano una rapina all’Ufficio Postale di piazza Aliprandi a Mantova. Una volta entrati all’interno della filiale, i due riuscivano, armi in pugno, a minacciare il Direttore, gli impiegati e gli utenti presenti all’interno dello stabile, per poi darsi alla fuga con i circa 2.000 euro in contanti custoditi nelle cassette di sicurezza.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura, incaricati sin da subito di effettuare le delicate e complesse indagini e gli accertamenti sulla vicenda, sin da subito erano in grado di raccogliere importanti informazioni in ambito confidenziale, le quali, comparate con le dettagliate descrizioni dei rapinatori fornite dalle persone presenti all’evento criminoso, nonché suffragate dalle risultanze della minuziosa analisi dei filmati registrati dal sistema di video-sorveglianza interno ed esterno dell’Ufficio Postale, sono stati in grado di dare un nome ed un volto agli autori della rapina.
Si tratta di due uomini, uno dei quali pluripregiudicato anche per associazione a delinquere di stampo mafioso residente in città e dedito, in passato, ad un’intensa attività criminale, in particolare furti, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti, il quale ha agito con un complice di Monza, da egli appositamente fatto giungere a Mantova per compiere la rapina.
Il primo dei due malviventi, la “mente” della banda, è stato identificato per Giuseppe Bellanova, 63enne residente a Mantova, da poco tempo uscito dal carcere ed assiduo frequentatore dei locali del centro storico, il quale, tra l’altro, non molto tempo fa, a seguito di un normale controllo di identificazione da parte dei poliziotti di quartiere nei pressi di un bar cittadino, si era rivolto agli agenti con fare di sfida ed in tono provocatorio, gettando sul tavolino, dove era intento a consumare una bevanda in compagnia di un’altra persona, una voluminosa mazzetta di banconote in tagli da 200 euro al posto dei documenti di identità richiestigli.
A carico di costui, a seguito dell’accertamento effettuato in quell’occasione tramite la banca dati del Ministero dell’Interno, erano risultati numerosi precedenti penali e di Polizia per reati quali detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso, rapina e furto, oltre ad una condanna a 4 anni e mezzo per i reati di minaccia, estorsione, detenzione illegale e porto abusivo di armi in luogo pubblico, che da poco il soggetto aveva terminato di scontare in carcere. L’uomo, quindi, sempre per il suo comportamento antisociale e provocatorio nei confronti dell’Autorità, era stato in seguito sanzionato e denunciato più volte dalle Forze dell’Ordine per aver violato le norme governative per il contenimento della diffusione della pandemia da Covid-19, sempre nelle pertinenze di Pubblici Esercizi, mantenendo, anche in queste occasioni, un comportamento non collaborativo e particolarmente offensivo, aggressivo e minaccioso nei confronti degli Agenti.
Per tutti questi motivi, in considerazione della particolare gravità dei precedenti dell’individuo – il cui modus operandi denota, come si è visto, una pericolosa propensione a delinquere di elevata caratura professionale – e della frequenza delle situazioni di disagio che costui sistematicamente generava negli ultimi tempi nel centro storico cittadino, il Questore della Provincia di Mantova Paolo Sartori aveva, nelle scorse settimane, disposto a carico di Bellanova una misura di prevenzione personale prevista dal Codice delle Leggi Antimafia, nonché il “Daspo urbano”, con il divieto di far accesso in tutti gli esercizi pubblici della provincia di Mantova per 2 anni. Poiché in diverse occasioni il 63enne aveva violato le disposizioni del Questore, era stato ripetutamente denunciato alla Procura della Repubblica, ed ora rischia sistematiche condanne sino a 2 anni carcere per ogni violazione commessa.
Il secondo rapinatore invece è stato identificato per Filippo Vitale, 29enne residente nel Comune di Monza-Brianza.
Una volta completata l’attività investigativa, la Squadra Mobile aveva denunciato entrambi alla Procura della Repubblica di Mantova; il Pubblico Ministero, in considerazione di tutti gli univoci elementi probatori raccolti a carico degli indagati, ha immediatamente chiesto ed ottenuto dal G.I.P. del Tribunale 2 Ordinanze di Custodia Cautelare per i reati di rapina aggravata in concorso. Sabato 11 luglio gli Aaenti della Squadra Mobile di Mantova, in collaborazione con la Squadra Mobile di Monza, hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dalla Autorità Giudiziaria: Bellanova è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Via Poma, mentre Vitale è stato dichiarato in arresto dopo essere stato rintracciato nei pressi della propria abitazione di Monza.