Euronext: “Qualsiasi ipotesi sul piano industriale di Borsa Italiana è speculazione”. Ma sale la polemica
Si alza un polverone dopo le indiscrezioni della Stampa sul nuovo ad della società di Piazza Affari e dopo le voci di possibili tagli di personale
Si alza un polverone di polemiche intorno a Borsa Italiana, in scia alla recente acquisizione dell’infrastruttura da parte del consorzio francese Euronext.
Come anticipato nei giorni scorsi dalla Stampa, dopo che Euronext ha avviato la fase di ricerca del nuovo amministratore delegato della società di Piazza Affari, l’azionista di minoranza del consorzio Cassa depositi e prestiti (Cdp, cui pare spetti la scelta di indicare il nome, che deve poi essere approvato dai soci di maggioranza francesi) avrebbe individuato nel banchiere Alessandro Decio la figura adatta alla successione di Raffaele Jerusalmi.
La notizia è stata rilanciata l’11 agosto dal quotidiano finanziario Mf, che ha aggiunto alla lista di candidati alla posizione di ad di Borsa anche Gianluca Garbi, di recente diventato consigliere di amministrazione della stessa società a seguito del rinnovo dell’organo da parte di Euronext, oltre che il direttore finanziario Giorgio Modica, aprendo all’ipotesi di un taglio dei dipendenti italiani per 200 unità.
Un’indiscrezione, quest’ultima, che ha spinto Euronext a intervenire sulla vicenda con una nota, in cui precisa: «Stiamo lavorando con i colleghi di Borsa Italiana sul piano industriale, che sarà finalizzato a novembre. Qualsiasi ipotesi sui suoi contenuti è pura speculazione». Nessun riferimento invece alla questione della ricerca del nuovo ad, compito per il quale è stato affidato un mandato a Egon Zehnder.
Nel frattempo, le indiscrezioni hanno fatto montare la polemica politica. «Sono non poche le notizie che alimentano le preoccupazioni che già avevamo rispetto all'acquisto di Borsa Italiana da parte di Euronext, e con il contributo significativo di Cdp. Per questo chiediamo che Draghi e Franco mantengano alta la guardia su Borsa Italiana» ha dichiarato in una nota Davide Zanichelli, membro di M5s della commissione Finanze alla Camera. «Dopo gli aggiornamenti del management di giugno – ha aggiunto Zanichelli - l'ad di Euronext aveva confermato Jerusalmi ma ora si parla di una sua sostituzione. A questo si aggiungono i tagli di 200 persone che significano, in questi casi, l'uscita di professionalità e competenze spaventate dall'orientamento periferico nelle prospettive di Borsa Italiana. Ecco perché serve trasparenza sugli accordi presi coi francesi e chiediamo al ministro Franco e al presidente del Consiglio Draghi uno sguardo attento al dossier Borsa Italiana, che, pure in sinergia con Euronext deve mantenere la propria autonomia, la stessa autonomia che l'ha fatta crescere anche mentre era all'interno di London Stock Exchange e senza la partecipazione italiana».
Anche Lega e Fratelli d’Italia negli ultimi tempi si sono mossi sulla vicenda. Per esempio, è ancora aperta la mozione in Senato presentata a marzo da Adolfo Urso, membro di Fdi e oggi anche presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), che tra le altre cose impegna il governo Draghi a «evitare tagli e razionalizzazioni», ad «assicurarsi che non siano previsti veti e clausole volti a escludere che al vertice di Euronext siano nominati amministratori delegati di nazionalità italiana e anzi vi sia la possibilità di creare un'alternanza» e ad «assumere tutte le iniziative di competenza necessarie per preservare la sovranità economica e la stabilità finanziaria dell'Italia, dei nostri titoli pubblici e la sicurezza degli asset strategici, anche attraverso il corretto e tempestivo utilizzo delle norme sul golden power».