Tre anni di tempo per raggiungere la digitalizzazione in Canavese
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La Camera di commercio investe 900mila euro per favorire la nascita di start-up con bandi ad hoc
IVREA. Decolla il prossimo giovedì 4 novembre con la fase tecnico-operativa il progetto Territori innovativi, promosso da Agenzia per lo sviluppo del Canavese e da Camera di commercio di Torino, in partnership con Icona e Ico valley e con il supporto tecnico di ComoNext, Innovation hub e fondazione Torino Wireless.
L’obiettivo, da raggiungere in tre anni, è lo sviluppo sociale, economico e culturale del Canavese attraverso l’innovazione e la digitalizzazione. Tra le azioni previste c’è quella di favorire la nascita di start-up, grazie alla partecipazione a bandi ad hoc e una modellizzazione degli interventi per valutare la replicabilità su altri territori. «Perché quello avviato ad Ivrea – ha sottolineato nella presentazione di mercoledì scorso al polo formativo dell’Officina H, Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio di Torino – è il primo in Piemonte nel quale abbiamo fatto il nostro maggior investimento: 200mila euro per il primo step, ed altri 700mila fino alla conclusione. Il progetto infatti s’inserisce nella strategia di impresa di Camera di commercio. Un ambizioso lavoro di squadra con obiettivi concreti, come la nascita di nuove imprese e lo sviluppo dell’occupazione da ottenere attraverso due leve strategiche: la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica».
«Due strade che sono percorribili da tutte le attività - ha proseguito Bolatto - anche dalle micro e piccole imprese, in particolare in un territorio come il Canavese che, forte delle sue oltre 15.700 imprese, può già contare storicamente su un Dna digitale di alto livello. Un progetto pilota nell’ambito delle attività del Punto impresa digitale (Pid) ed inserito nella più ampia iniziativa the digital match, promossa da Camera di commercio Torino e dall’Unione industriale per posizionare l’area metropolitana del capoluogo e la Regione Piemonte quali territori di riferimento nazionale e internazionale per la rinascita attraverso il digitale».
Nel merito del progetto è entrata Luisella Marchelli, presidente dell’Agenzia per lo sviluppo: «Nel triennio puntiamo a coinvolgere 450 imprese, 2.400 persone tra lavoratori, cittadini, e studenti, nei processi di innovazione, in interventi di business idea». «Il progetto porterà aziende, attività commerciali ed artigianali - ha aggiunto Marchelli - a implementare, aggiornare e formare competenze in ambito tecnologico e digitale per essere preparati e per sfruttare al massimo le opportunità che l’industria 4.0 ci offre ogni giorno, in linea con il Pnrr e con gli obiettivi europei. Il Canavese è un territorio con caratteristiche che ben si prestano alle finalità del progetto: in primis la grande eredità imprenditoriale e la competenza sul territorio nel settore Ict e nel digitale. In secondo luogo la presenza di un attore come l’Agenzia per lo sviluppo del Canavese che, con oltre 66 soci pubblici, privati e del terzo settore, è in grado di sostenere ed aggregare gli attori chiave dell’ecosistema territoriale. Infine la presenza di due rilevanti progetti come Icona e Ico valley, che, sempre partendo dal territorio, intendono realizzare modelli e iniziative su scala nazionale ed internazionale».
Conferme in questa direzione sono arrivate da Andrea Ardissone, presidente di Icona, la società che ha acquistato gli immobili ex Olivetti, per creare un incubatore d’impresa (otto quelle insediate finora) e dalla senatrice Virginia Tiraboschi, presidente del comitato promotore di Ico Valley. «Il tema fondamentale era il cambio di scala – ha detto Ardissone intervenendo all’incontro - l’aggregazione territoriale come modello di sviluppo». Il primo passo è fatto