Dopo l’incendio di Mossa le scuole riaprono lunedì. Le api, sentinelle per l’ambiente, non hanno dato segnali

Riaprono le scuole lunedì a Mossa, Capriva e San Lorenzo. Lezione in classe e prudenza all’esterno, dopo l’incendio all’ex Bertolini e il fumo. Le analisi dell’aria parlano di una situazione nella norma, anche se i sindaci chiedono delle verifiche sui terreni per stabilire la presenza di eventuali inquinanti.

Intanto una sentinella in natura come l’ape, non ha dato segnali preoccupanti e per il miele prodotto non ci sono problemi di qualità e salubrità. È quanto emerge da una prima analisi della situazione negli apiari della zona dopo il rogo di Mossa. Sabato c’è stata un’assemblea provinciale del Consorzio Apicoltori nel quale è stato fatto il punto della situazione anche su quanto accaduto dopo l’incendio di lunedì scorso. La preoccupazione fra gli addetti ai lavori era molta, ma dalle prime ricognizioni non sono stati notati cambiamenti né sofferenze da parte delle api, che sono i percettori più sensibili nell’ambiente su ogni minima modifica. Un fattore è stata anche la fortuna: questo è un periodo quasi di letargia per le api, che si muovono molto poco ed esclusivamente per approvvigionarsi di acqua. Non è tempo di impollinazione, e questo dettaglio è fondamentale: come sottolineano tutti gli addetti ai lavori, se il disastro di Mossa fosse avvenuto in piena primavera il quadro sarebbe stato con ogni probabilità molto più preoccupante. Certo è che in ogni caso, al netto che non si sono registrate morie di api, bisognerà attendere ulteriori approfondimenti e analisi nei prossimi mesi per verificare se e come questo avvenimento possa aver influito.

«Bisogna capire innanzitutto cosa sia stato bruciato e cosa sia stato disperso nell’ambiente – dice Pierantonio Belletti, presidente del Consorzio Apicoltori provinciale – sicuramente questo è un periodo di attività di volo assai ridotta per le api, e questo può essere un fattore favorevole. A inizio primavera vedremo se questo fatto possa aver inciso in qualche maniera». Un punto però è fondamentale: «Ci tengo a evidenziarlo – aggiunge Belletti – per la matrice del miele non c’è alcun pericolo perché in questo momento le api non raccolgono nulla. Si vedrà poi nel tempo se nei terreni si siano accumulati prodotti residuali relativi a questo rogo».

Maurizio Bognolo è un apicoltore di Mossa e il suo apiario, composto da 15 famiglie, è situato a poche decine di metri dall’ex Bertolini: «Ho avuto la fortuna che la nube si è diretta altrove rispetto al sito dove vivono le mie api – racconta – a breve non ci saranno ricadute particolari perché le api in questo periodo escono esclusivamente per abbeverarsi. Ma su un punto mi sento di tranquillizzare in ogni caso il consumatore: non ci saranno problemi sul prodotto-miele. L’incendio è durato un paio di giorni, non si è prolungato nel tempo e i suoi effetti potrebbero essere stati davvero minimi. Vedremo comunque quando le api torneranno in produzione se questo evento possa aver influito su di loro, anche se le api di adesso a primavera non ci saranno più perché il loro ciclo di vita dura pochi mesi. Sarebbe stato peggio se l’incendio fosse accaduto in periodo di fioritura, le eventuali polveri sottili da qui a primavera si saranno dissolte».