Costi e tempi: ecco quali sono gli ostacoli da superare per il futuro dell’economia green
Inevitabile la svolta ecologica e la riduzione degli sprechi: l’analisi degli esperti sul palco di R-Evolution
PORDENONE. L’economia circolare, l’innovazione, la prevenzione e riduzione degli sprechi sono alcuni dei temi portanti per la nuova scommessa legata al “green deal” e concretizzano una svolta cruciale per lo sviluppo sostenibile. Di questo argomento si è parlato a R-Evolution festival, organizzato al Teatro Verdi di Pordenone: un dialogo dedicato alla Green Economy condotto da Omar Monestier direttore dei quotidiani Messaggero Veneto e Il Piccolo: protagonisti Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico; Alessandro Sonego, general manager di Microglass, azienda vincitrice premio Vivere a Spreco Zero 2020; Valeria Broggian, presidente del Gruppo Servizi Cgn, con la video partecipazione di Antonia Klugmann, chef stellato e vincitrice del Bologna Award per la sostenibilità agroalimentare.
Un saluto è stato inviato da Vannia Gava, sottosegretario al Ministero della Transizione ecologica, che ha dichiarato: «Grazie alle risorse del Pnrr riteniamo che la transizione ecologica possa costituire un importante fattore per accrescere la competitività del sistema produttivo italiano». Infatti, la sensibilizzazione intorno al nuovo eco-approccio della produzione di beni e servizi, alla moltiplicazione delle buone pratiche di sostenibilità deve necessariamente coinvolgere istituzioni, cittadini, imprese, scuole e realtà associative. Una filiera di attori che ci possa guidare in direzione della transizione ecologica ed energetica, facendo leva sulle nuove opportunità del Pnrr così come sull’impegno dell’Unione Europea come concretizzato nel nuovo Circular Economy Action Plan.
In un sistema economico sempre più interconnesso, la strada delle collaborazioni consente di accelerare sui risultati e dall’incontro di R-Evolution è emersa questa tendenza: la sostenibilità si declina in modi diversi. Una testimonianza in questa direzione è stata confermata da Valeria Broggian. La presidente del Gruppo Servizio Cgn, impresa che lavora nel tessuto sociale di Pordenone da 26 anni, con al centro dell’attività l’uomo, si impegna su vari fronti puntando sulla realizzazione e valorizzazione dei collaboratori. Gli spazi aziendali sono costituiti secondo una concezione green del lavoro, utilizzando solo fonti di energia rinnovabili.
La sostenibilità non è tuttavia priva di ostacoli nella realizzazione pratica, un tema di cui non si parla spesso: a metterlo in luce è stato Michelangelo Agrusti, che ha evidenziato questo aspetto in particolare per il settore manifatturiero, citando come non sempre sia facilmente praticabile il passaggio, ad esempio, alle energie rinnovabili nei tempi rapidi richiesti dall’emergenza ambientale. Agrusti ha poi concluso ricordando che di recente a Glasgow, in occasione della Cop 26, non si è parlato di un tema fondamentale come quello del controllo della crescita demografica.
Alessandro Sonego ha puntato sull’importanza della ricerca su diversi fronti, con la proposta di intervenire con un uso più consapevole delle energie esistenti e l’utilizzo dei beni in modo più oculato.
Sostenibilità e battaglia contro gli sprechi anche nelle cucine degli chef più celebrati. Antonia Klugmann, vincitrice del premio Vivere a Spreco Zero 2020, punta sulla ricerca anche nella costruzione del menù che tiene conto di diversi aspetti puntando su salute, qualità dei prodotti soprattutto privilegiando quelli locali e raffinando le modalità di cottura. A conclusione, emerge che la sensibilizzazione intorno al nuovo eco-approccio della produzione di beni e servizi, la moltiplicazione delle buone pratiche di sostenibilità devono necessariamente coinvolgere le istituzioni, cittadini, imprese, scuole e realtà associative che insieme ci possano guidare in direzione della transizione ecologica ed energetica.