Fracassi evoca il ricatto: dal centrodestra inaccettabili le pressioni per votare Palli
PAVIA. Ricatto politico: il sindaco Fabrizio Fracassi non usa queste due parole, ma lascia chiaramente intendere che questo gli è stato messo di fronte. Appoggiare Giovanni Palli, il candidato alle provinciali scelto dalle segreterie dei partiti (prima di tutti il suo partito, la Lega) oppure vedersi bocciare il bilancio. Fracassi ha accettato, ma ora avverte: non mi farò logorare e tirerò diritto per la mia strada. A meno di 24 ore dal cambio di rotta imposto dalla segreteria provinciale della Lega Fracassi con un comunicato chiede l’appoggio dei consiglieri di maggioranza sottolineando l’impegno d’ora in poi solo su Pavia senza più accettare imposizioni.
Appello del sindaco ai consiglieri
«La dignità in politica è un valore incomprimibile e prioritario – si legge nel comunicato del sindaco –. Nella dignità degli eletti si riflette quella degli elettori. Una convinzione che ha animato ogni istante della mia vita di sindaco di Pavia, ma anche gli anni di militanza storica nel mio partito. Sono giorni di fibrillazione nel centrodestra, che si appresta a votare il futuro presidente della Provincia in un clima di tensione solo in parte comprensibile. Dispiace perché a perderci è il confronto tra le idee e le proposte, mentre sembra prevalere l’obiettivo di “perseguire” ed escludere i “non allineati”»
«Aut aut gravissimo»
Arriva poi l’affondo sull’incontro di martedì con la segreteria di partito: «È avvenuto qualcosa di grave. Le sorti del bilancio di Pavia che cuba circa 100 milioni di euro da cui dipendono le risposte ai bisogni dei cittadini e la realizzazione di progetti, sono state messe a rischio come contropartita di una mia necessaria presa di posizione a favore di un candidato. Nel momento in cui mi è stata rappresentata la possibilità di far saltare il numero legale, necessario per l’approvazione del bilancio, se non avessi speso una parola di endorsement per il candidato dei partiti, ho provato perplessità; il Bilancio viene prima di qualsiasi manovra sulle elezioni provinciali e per questo ho accettato di firmare una dichiarazione abbastanza generica per garantire il numero legale in Consiglio comunale la sera stessa».
Passo indietro “obbligato”
Fracassi ha ceduto sull’appoggio a Palli, ma il passo indietro è destinato a lasciare una cicatrice. E Fracassi lo dice apertamente.
«Ho percepito di avere ceduto un piccolo pezzo di rigore che ora voglio assolutamente riprendermi. Avverto coloro che hanno elaborato e sbattuto sul tavolo davanti a me un aut aut (indirizzato anche a tutta la maggioranza): se qualcuno pensa di poter tenere sotto scacco questa consiliatura e le sorti di Pavia con beghe che nulla hanno a che vedere con la buona amministrazione, sta commettendo un errore. Di sicuro io e molti altri membri di buona volontà e schiena dritta della maggioranza non ci faremo logorare. Usando la stessa determinazione con la quale chiedo a tutti i consiglieri di maggioranza di continuare a darmi fiducia approvando il bilancio comunale».
Il voto
Si vota sabato, dalle 8 alle 20, al seggio allestito all’istituto Cossa di viale Necchi 5 a Pavia. Gli aventi diritto al voto sono 2.141 tra sindaci e consiglieri comunali in carica (gli stessi possono essere eletti in Consiglio, il presidente deve essere per forza un sindaco). Il meccanismo è quello del voto ponderato: pesa di più quello dei Comuni più grandi, in quanto rappresentano un numero maggiore di cittadini. Ogni elettore avrà la facoltà del voto disgiunto, ovvero una preferenza ad un consigliere ed una al presidente di una lista differente. A contendersi la poltrona di piazza Italia, Giovanni Palli (sindaco di Varzi) candidato ufficiale del centrodestra appoggiato da Lega, Forza e Fratelli d’Italia, e Angelo Bargigia (sindaco di Marzano in scadenza tra 5 mesi), espulso da poco dalla Lega, che ha riunito attorno a sé diversi sindaci del territorio. Il centrosinistra non è riuscito a raccogliere le firme necessarie e non presenterà nessun candidato presidente, ma solo una lista per il Consiglio con il sindaco di San Martino Siccomario che sarà capolista. Sarà una questione di calcoli: il voto proveniente ad esempio da Pavia o Voghera peserà di più rispetto ad uno dato da un consigliere o sindaco di un comune più piccolo.