Vent’anni di flop e rilancio fallito, il Miani Park ora è in vendita
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Fatto nel 2002 con Gentilini sindaco non ha mai funzionato. Sul mercato per pagare il mutuo cambiando destinazione
TREVISO. Tra quattro mesi il Miani Park di viale Orleans avrà vent’anni, e per festeggiare il compleanno dell’inutilizzatissimo multipiano comunale costato 6,5 miliardi della vecchie lire l’amministrazione Conte spera di disfarsene. Che beffa: in centro mancano posti auto, ma troppo fuori mura, quelli che ci sono, restano deserti.
Storia di un flop colossale
Se ne è discusso giovedì in commissione Bilancio dopo che il progetto era stato già valutato e approvato giorni fa dalla giunta Conte. Una scelta di resa, totale e generale, sul fronte della possibile riqualificazione della struttura che da che è stata costruita non ha mai funzionato. Da quando esiste si è sempre pensato a lei in termini di “ri” qualcosa: ripresa, rilancio, riuso, riqualificazione. Incassando ogni volta sonore bastonate. Proprio la Lega, che inaugurò la struttura (realizzata dalla municipalizzata Actt e Pivato) con Gentilini sindaco si era subito resa conto che il suo multipiano – pianificato per oltre 4 anni – si era rivelato un pacco da 5 mila metri quadrati. Di qui l’ipotesi di collegarlo al centro con dei bus navetta – Sandro Zampese, oggi assessore ai Lavori pubblici, all’epoca presidente di Actt – ma il progetto morì sul nascere. Si pensò allora di sostituire la navetta con il bus di linea, e si deviò la corsa del 6 facendolo fermare davanti al Miani «per favorire i pendolari».
Nulla: qualche utente, non di più. Nei quattro piani del palazzo a fasce da allora ad oggi mai più di un centinaio di auto la mattina, per lo più avvocati diretti in tribunale. Il pomeriggio? Praticamente il deserto. Dei quattro piani di parcheggi l’ultimo (la terrazza) è vuoto e abbandonato, il terzo praticamente vuoto, il secondo – ovvero il pianterreno – semi pieno, l’interrato pressoché inutilizzato. Nacque da qui la prima idea per ri-usarlo. Si pensò di affittare il tetto ad una concessionaria di auto per il deposito dei mezzi in vendita, ma la strategia (sempre casa Lega) non si è mai concretizzata in un contratto vero e proprio. Allora l’amministrazione ha pensato di ri-qualificarlo, dismettendo parte dei parcheggi e dando la possibilità di trasformarli in palestra o uffici o altro. Fece apposita variazione urbanistica ma niente: nessun interesse. Nel mentre si impegnava a cacciare i ragazzini che l’avevano utilizzato come pista da skate l’amministrazione – stavolta Conte in testa – partorì una nuova idea: farne un’area di scambio merci per il centro. Ma anche qui il progetto rimase scritto nell’aria complice un piccolissimo dettaglio ignorato: l’altezza delle rampe di accesso (2 metri) non permetteva il transito dei furgoni. Ultima carta: sondare imprese disponibili a trasformarlo in tutto o in parte in una struttura di “Self storage” , ovvero una serie di magazzini a uso privato per deposito materiali. Anche qui, nessun interesse. E allora? «Allora si vende». O meglio: si spera di vendere. Entro aprile il Comune farà una valutazione di prezzo ed è disponibile anche a valutare un cambio di destinazione, pur di attrarre il mercato.
Liquidare Actt servizi
Tutto fa parte del piano di dismissione di Actt Servizi, branca non legata ai trasporti della vecchia Actt (ora Mom), società al 100% comunale che ha in pancia il Miani Park e soprattutto il maxi mutuo che ancora pesa per pagarlo e per il quale nel 2005 la società sottoscrisse una fidejussione da quasi 2 milioni. Actt Servizi è in perdita da anni, l’amministrazione ha sempre ripianato, ma non avendo alcun valore strategico se ne vuole liberare e per farlo deve vendere le proprietà. In primis si parla del Miani, ma nel pacchetto c’è anche la biglietteria ex Siamic in disuso da anni, e pure la villa che ospita la sede di Mom e che verrà lasciata libera entro un paio d’anni, ma non venduta.