Abu Dhabi: riecco Nadal. Ma Murray sta meglio e raggiunge Rublev in finale-
È tornato in campo Rafa Nadal (anche se non in un torneo ufficiale del Tour ATP) ed è già la migliore notizia di questo venerdì 17 dicembre. Il risultato del match passa in secondo piano, ma è comunque rilevante per la competizione. Ad avanzare in finale al Mubadala World Tennis Championship di Abu Dhabi è Andy Murray, che non giocava contro Nadal dal 2016 (semifinale a Madrid). Era la terza sfida tra i due in quel di Abu Dhabi e lo scozzese aveva vinto entrambe le precedenti, 6-4 5-7 6-3 nella finale del 2009 e nettissimo 6-2 6-0 in semifinale nel gennaio del 2015. Stavolta è arrivato un 6-3 7-5 per Andy, che è stato il migliore in campo per l’80% dell’incontro, prima che un combattivo Nadal provasse a forzare un terzo set provando ad aggredire la partita.
Rafa si è ripresentato in campo a oltre quattro mesi di distanza dall’ultimo match giocato (perso contro Harris a Washington) e dopo un periodo di riposo per curare il piede sinistro. Vestito completamente di nero, dalla fascetta per i capelli fino alle scarpe, Nadal ha affrontato la partita come se fosse un match vero e non un semplice incontro d’esibizione. Questo è sempre stato il suo atteggiamento ad Abu Dhabi, infatti nell’albo d’oro il suo nome è quello che compare più volte (5).
Tuttavia nemmeno Murray ha voluto prendere la partita alla leggera. Dopotutto era la prima volta che Andy sfidava un membro dei… Fab 4 (sì, forse ci siamo dimenticati ma per tanti anni li chiamavamo così) dopo l’operazione all’anca. L’atteggiamento propositivo gli ha permesso di incamerare il primo set abbastanza agevolmente, con un solo break a fare la differenza. Scorrevoli i suoi turni di servizio, anche perché Rafa non è apparso sufficientemente reattivo in risposta. Comprensibile, vista la disabitudine a giocare match ufficiali. Il servizio ha dato invece buone risposte tutto sommato a Rafa, nonostante un brutto primo game nel secondo set (due doppi falli e un paio di errori grossolani) abbiano rischiato di consegnare il break a Murray e giocare un altro set di rincorsa.
Il campione di Manacor si è accorto di non riuscire a mettere in difficoltà Murray nello scambio da fondo (è mancata soprattutto profondità), perciò ha provato a rendersi più aggressivo, aiutato anche dalla superficie del campo. Tuttavia non si è avvicinato più di tanto al break, mentre Andy, più solido e continuo, ha strappato il servizio al suo avversario sul 5-5 e ha poi chiuso la partita. Sul piano fisico, Nadal ha dato buone risposte, ma non pensavamo certo di ritrovarlo scarico al rientro in campo: sul finire del secondo set, dopo quasi 90 minuti di tennis, riusciva tranquillamente a girare attorno alla palla col dritto e trovare il vincente. Ovviamente si potrà dire di più domani, quando affronterà Denis Shapovalov nel match che assegnerà il terzo posto.
Murray giocherà invece la finale per il titolo. Il suo avversario sarà Andrey Rublev, che ha battuto Shapovalov 7-6(5) 3-6 6-4. Parole di stima nel post partita tra i due ex numeri 1 ATP. Nadal ha detto che “da tanto tempo non stavo sul campo. Mi fa piacere giocare Andy così bene”. Murray ha risposto con una riflessione: “Quando ero più giovane non ci facevo caso, non lo apprezzavo come ora. Sono contento di rivedere Rafa in campo”.