Più posti letto Covid negli ospedali Asl/To4 per fronteggiare il virus
![Più posti letto Covid negli ospedali Asl/To4 per fronteggiare il virus](https://lasentinella.gelocal.it/image/contentid/policy:1.41061908:1640283853/ospedali.jpg)
Il Dirmei ha dato alcuni paletti alle aziende sanitarie e chiesto un piano. In supporto a Ivrea c’è Cuorgnè, con la lungodegenza per pazienti positivi
Rita Cola / IVREA
Più posti letto per i pazienti Covid, sia nelle degenze ordinarie che nelle terapie intensive e semi-intensive. I numeri della quarta ondata e l’accelerazione dei ricoveri nelle ultime settimane fanno sì che le aziende sanitarie si riorganizzino. In Asl/To4 l’impegno della direzione strategica guidata da Stefano Scarpetta, in questa fase, è ottimizzare il più possibile e fare di tutto per non chiudere nulla.
E dunque, al momento la terapia intensiva di Ivrea può salire fino a otto posti letto Covid, mentre si riducono da quattro a due quelli non Covid. L’ex week surgery dell’ospedale di Ivrea, intanto, continua a rimanere Covid. I posti letto sono dieci e possono salire a 16. In supporto a Ivrea rientra in azione l’ospedale di Cuorgnè, con il reparto di lungodegenza riconvertito in reparto Covid con 10 posti che, in caso di necessità, possono diventare 16. Questa riorganizzazione, per ora, consente di mantenere aperta tutta l’attività chirurgica anche di Chivasso e Ciriè e la day surgery all’ospedale di Cuorgnè, ripresa da inizio novembre. All’ospedale di Chivasso, oggi sono disponibili 16 posti letto a media-alta intensità mentre l’area day surgery potrà ospitare i pazienti Covid di bassa intensità fino a un massimo di dieci posti letto. L’ospedale di Settimo Torinese ha a disposizione 26 posti letto Covid a bassa intensità. Infine Ciriè e Lanzo. All’ospedale di Ciriè, il reparto di medicina viene sostanzialmente dimezzato: dei 41 posti disponibili, 20 sono riconvertiti per pazienti Covid. Se sarà necessario, diventerà un reparto Covid anche il reparto di urologia con 13 posti, dei quali 5 sono già attivati in letti Covid a medio bassa intensità assistenziale. Siccome la coperta è corta e l’imperativo è di non ridurre l’attività chirurgica, saranno compensati i posti letto del reparto di cardiologia post-acuzie. A Lanzo, nella Lungodegenza, sono già stati attivati 13 posti letto Covid che possono aumentare e diventare 25.
D’altra parte, il Dirmei, Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive era stato chiarissimo con le aziende sanitarie, chiedendo loro un piano rapido di rimodulazione dell’attività con alcuni punti fermi: garantire le patologie tempo-dipendenti, l’oncologia con tutti i suoi ricoveri e anche i ricoveri per altre malattie con maggiore classe di priorità. Dentro questo quadro, e chiarendo che restano prioritarie la campagna vaccinale e la garanzia di cure appropriate a tutti i malati, le aziende sanitarie hanno libertà di manovra per riorganizzarsi al loro interno.
L’Asl/To4, per migliorare e uniformare l’operatività, ha attribuito ad Alessandro Girardi, 53 anni, direttore della struttura complessa direzione medica presidio ospedaliero Ivrea-Cuorgné, la funzione di coordinamento dell’area ospedaliera di tutta l’azienda e a Carlo Bono, direttore della struttura complessa di Settimo Torinese, la funzione di coordinamento dell’area territoriale dell’azienda. Bono, già nei mesi scorsi, si occupava anche del coordinamento delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale che seguono i pazienti Covid a domicilio.