Valperga. Sciopero alla Morello, salta il nuovo contratto
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Valperga, presidio dei dipendenti per un accordo che sembrava già fatto Azienda costretta a fare un passo indietro per i rincari di energia e materie prime
VALPERGA. Erano pronti a festeggiare il Natale con le loro famiglie. Sotto l’albero un regalo prezioso: una busta paga più ricca. Ma oltre cento dipendenti della Morello, azienda leader in Piemonte nello stampaggio acciaio e produzioni meccaniche, giovedì, 23 dicembre, si sono ritrovati fuori dai cancelli in presidio, tra la nebbia ed un freddo polare. Paradossalmente la storica azienda è sana. Ha i conti in ordine, i bilanci solidi, commesse da mezza Europa, due validi manager alla guida (i fratelli Pierluigi e Alberto Morello che hanno raccolto il testimone dal padre) ma a contratto praticamente fatto e accordo raggiunto, si è alzata dal tavolo senza mettere l’attesa firma.
i buoni rapporti
«Si tratta di un contratto attualmente in vigore che i lavoratori chiedono di aggiornare - racconta Fabrizio Bellino della Fiom-Cgil del Canavese che ha monitorato passo passo la situazione - Ci è spiaciuto questo dietrofront fatto da persone con cui i rapporti sindacali sono sempre stati improntati alla correttezza, alla chiarezza e alla reciproca stima»
Il motivo: nessuno si sarebbe aspettato un aumento dell’energia quasi devastante per un’azienda di meccanica, il raddoppio del costo delle materie prime e tutti, questi sì calcolabili, effetti nefasti del Covid e della pandemia in Italia e in Europa.
«I dipendenti ne sono consapevoli - chiarisce Fabrizio Bellino - ma con questo sciopero hanno voluto un segnale poiché anche da parte delle maestranze, in questi ultimi 12 mesi difficili per tutti, hanno tenuto alta la qualità della produzione di pezzi indispensabili per l’industria ferroviaria ed il movimento terra». La Morello infatti è un'azienda storica del Canavese, opera in via Salassa a Valperga dal 1957 e, grazie allo sviluppo e ai ragguardevoli investimenti fatti negli ultimi dieci anni, è riuscita a raddoppiare la forza lavoro facendo lievitare i fatturati e portando benessere sul territorio. «L'adesione alla protesta è stata altissima - aggiunge Bellino - speriamo di poter risolvere la questione già entro la fine dell'anno».
Buone notizie per ntb
Buone notizie dal fronte dei lavoratori dell’ex Olisistem, l’azienda leader nel mercato italiano dell’Ict (Information e communication technology) che, dopo tutta una serie di trasformazioni, conta ancora, in organico, tra gli altri, circa una settantina di lavoratori canavesani, molti dei quali residenti a Rivarolo.L’azienda, ora Numero Blu, come gruppo conta in Italia 1.300 dipendenti, con un fatturato di circa 30 milioni annui e sette stabilimenti in Italia. Dopo lo sciopero di mercoledì 15 dicembre e quello (con picchetto davanti alla Regione) di martedì 21 i 130 dipendenti di Nbt (Numero Blu Torino) operanti a Settimo prossimi ad essere spostati in un non precisato stabile nell’area di Moncalieri hanno ottenuto un risultato: l’azienda dichiara la sospensione momentanea dei tagli al personale somministrato e si rende disponibile ad un confronto complessivo sulla problematica del trasferimento. È il primo riscontro delle iniziative messe in campo dalla Fim Cisl nei giorni scorsi.