Donna incinta bellunese non vaccinata trasferita all’ospedale di Treviso
Un altro decesso per Covid nella giornata di ieri. Le case di riposo tornano pian piano alle visite protette
BELLUNO. Una sessantenne deceduta per Covid in Rianimazione, una donna incinta non vaccinata trasferita al Ca’ Foncello di Treviso e le case di riposo che stanno ritornando in parte alle visite protette. L’aumento dei contagi in provincia sta segnando una impennata e questo sta creando molto preoccupazione nei direttori dei centri servizi e anche nell’Ulss.
LA SITUAZIONE. Sono 1.339 i positivi in provincia, di cui 155 solo nella giornata di ieri e 2.517 le persone in quarantena. Il virus, inoltre, si è portato via una paziente classe 1959 ricoverata in Terapia intensiva. L’aggravamento delle condizioni di una donna incinta, ha comportato il suo trasferimento all’ospedale di Treviso. Sono 23 i degenti dei reparti di area non critica in provincia, e quattro le persone in Rianimazione. Dieci i bellunesi nell’ospedale di comunità di Feltre.
Di fronte a questo quadro, viste anche le festività natalizie la direttrice generale Maria Grazia Carraro ieri ha invitato nuovamente la popolazione alla massima attenzione. «Tra poco è Natale, ed insieme ad un augurio che queste festività siano serene, vi chiedo attenzione nei comportamenti. Sì, perché tutto dipende dai nostri comportamenti, per cui indossiamo la mascherina, arieggiamo di frequente gli ambienti, evitiamo gli assembramenti e se stiamo in ambienti chiusi teniamo tutte le precauzioni. Infine laviamo spesso le mani. Piccoli accorgimenti che possono però aiutarci a non prendere il virus e ad evitarne la circolazione».
VACCINAZIONI. Intanto, l’Ulss Dolomiti ha aperto 4 mila posti prenotabili dal sito www.aulss1.veneto.it per la vaccinazione anti Covid dei bambini, che si aggiungono alle disponibilità dei singoli pediatri di libera scelta che offrono la vaccinazione nei propri ambulatori. I posti attivati nei centri vaccinali sono concentrati durante le vacanze natalizie, per agevolare le famiglie. Le vaccinazioni sono prenotabili nei drive in vaccinali di Agordo e Cortina, all’ospedale di Pieve di Cadore, al pala Tre Cime di Auronzo, al palaskating di Sedico e al centro prelievi di Feltre.
LE CASE DI RIPOSO. Intanto le case di riposo sono in allerta tanto che alcune hanno deciso di dare una stretta alle visite. Non saranno negate, soprattutto perché siamo in pieno periodo natalizio, ma comunque avverranno in ambienti protetti.
«Teniamo sempre massima prudenza», dice il direttore delle tre rsa di Borgo Valbelluna, Paolo Battocchio. «E se c’è una situazione di possibile criticità sospendiamo le visite finché non si risolve. Per ora però continuiamo con le visite in presenza».
A Lamon fino a mercoledì, un singolo parente poteva far visita ad un ospite con un distanziamento imposto da una barriera in plexiglass mobile. «Da oggi (ieri per chi legge, ndr)», spiega il direttore Gianpaolo Sommariva, «invece abbiamo una barriera fissa e più grande. Ci sono quattro postazioni per evitare l’intreccio tra parente e anziano. E questo sistema sarà adottato finché non scenderà l’allarme. Sono sempre disponibili le videochiamate. Comunque il giorno di Natale le visite chi vorrà potrà fare visita al suo caro qui ricoverato: il nostro personale è presente per vigilare».
Nella rsa di Ponte nelle Alpi, l’amministratore Daniele Galantin conferma che le visite si fanno «in modalità mista: tramite la vetrata per visite con più persone, stanza degli abbracci per un solo visitatore. Questo per ora, l’intenzione è di salvaguardare al massimo la possibilità di incontro».
A Longarone «con preoccupazione abbiamo deciso di mantenere le visite in presenza fino al 26 dicembre per permettere un saluto vero per il Natale, ma poi torneremo a vetro e videochiamate a discapito delle attività», dice il direttore Arrigo Boito.
Infine alla Gaggia Lante di Belluno, domani, l’1, 2 e 6 gennaio 2022 saranno disponibili alla mattina due visite per nucleo gestite dal personale infermieristico, mentre saranno sospese al pomeriggio. Domenica mattina due visite per nucleo e al pomeriggio normali. Durante la settimana le disponibilità rimangono invariate. Dal mese di gennaio le domeniche saranno aperte due visite per nucleo la mattina e sospese al pomeriggio. Intanto però la questione dei tamponi ogni quattro giorni a tutto il personale sta mettendo in grave difficoltà le strutture per anziani vista la carenza di infermieri. — © RIPRODUZIONE