Livorno, il cavalcaferrovia sarà abbattuto. In gennaio via alla progettazione
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Corallo, già allo studio anche le ipotesi per il sottopasso. Primi passi per gli Uffizi alle Terme, ma serviranno milioni
LIVORNO. Racconta Luca Salvetti che la scorsa settimana gli ha telefonato Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi. «Mi ha chiesto a che punto siamo con il cavalcaferrovia, è il segno di un interesse chiaro, gli ho spiegato, ha preso nota, è contento che il percorso vada avanti...». Così alla conferenza stampa di fine anno di sindaco e assessori salta fuori l’annuncio, che vale come una promessa di cui poi chiedere conto: «A gennaio affideremo la progettazione per abbattere il cavalcaferrovia delle Terme del Corallo». Se l’ingranaggio non si incepperà, sarà il primo passo per arrivare a costruire un nuovo sottopasso e quindi liberare il complesso liberty dalla bruttura che insieme al degrado la schiaccia da anni.
Salvetti torna a rilanciare il progetto degli “Uffizi diffusi”, in questo caso degli “Uffizi al mare”, che con la collaborazione del museo fiorentino e della Regione dovrebbe portare ad esporre a Livorno una parte del patrimonio che oggi non trova spazio nella Galleria. Così subito dopo avere promesso che a inizio anno partirà la progettazione di fattibilità, ripete che «contemporaneamente abbiamo chiesto alla Regione le cifre per la progettazione delle Terme come Uffizi, una progettazione più complicata, si parla di 700mila euro, però quella è la strada: abbattimento del cavalcaferrovia e Terme riconvertite». Ma i tempi? «Mi auguro di avere i progetti esecutivi entro la fine del mandato». E qui spunta la voce fuori microfono dell’assessora Giovanna Cepparello, che in un’ondata di ottimismo si sbilancia: «Anche l’apertura dei cantieri...».
La progettazione potrà partire dopo che il Comune si è aggiudicato 175mila euro di un bando ministeriale. Il primo passo, è vero. Come è vero che tra i soldi che serviranno per scrivere i progetti e quelli che serviranno per metterli in pratica c’è un abisso. Solo per dare un’idea: in municipio, stando alle stime fatte nel corso del tempo, si parla di una somma che oscilla tra i 15 e i 22 milioni di euro, tra demolizione dell’attuale ponte e costruzione del nuovo sottopasso. Non noccioline, insomma.
La macchina sembra comunque partita. E sulla progettazione di massima c’è una novità. Lo dice al microfono il sindaco, lo confermano a margine con qualche dettaglio in più le assessore Cepparello e Silvia Viviani: i tecnici del municipio hanno scartato l’ipotesi di costruire il sottopasso dove oggi c’è il ponte, sia perché lì sotto corrono importanti tubature, soprattutto di Asa, sia perché una volta che saranno state riqualificate le Terme, l’idea è di allargare il parco del Corallo fino a fondersi con piazza Dante, senza l’intenso passaggio di auto di oggi. È stato quindi studiato un percorso alternativo che passando sotto ai binari porterebbe più verso il palasport e l’ingresso della Variante (vicino a dove oggi c’è il sottopasso pedonale della stazione). «È chiaro che sarà fondamentale trovare i finanziamenti, ma siamo ottimisti», sostiene Cepparello.
Questo è uno dei passaggi che ieri ha preceduto il tradizionale brindisi di fine anno del sindaco, che al Goldoni ha scelto lo slogan “la strada giusta”, proiettato a caratteri cubitali sul palco. Un indizio chiaro di quello che evidentemente pensa dell’operato suo e della giunta (non è sfuggita la battuta sui «voti che piacciono tanto», richiamo a quel 7.5 con cui lo ha premiato o richiamato il Pd, dipende dai punti di vista...). Tra video con la voce del sindaco e il bilancio della vice con delega alla scuola Libera Camici e di tutti gli assessori (unico assente Simone Lenzi per motivi familiari), la narrazione del quasi tutto bello è stata interrotta, prima che dalle domande dei giornalisti, dai guai del mondo del lavoro e da una presa di posizione dura nei confronti del governo: «È gravissimo che non abbia mai convocato il tavolo su Eni...».
Guardando al politichese, due passaggi degni di nota. Il primo: in sala ci sono tutti o quasi i dirigenti del palazzo, non era scontato fino a qualche tempo fa. Il secondo: Salvetti ha fatto capire di non avere intenzione al momento di cambiare la squadra. Altrimenti non avrebbe senso la frase che ha pronunciato con una certa enfasi riferendosi agli assessori: «Ragazze e ragazzi che saranno il futuro politico di questa città quando sarò a guardare i cantieri sul lungomare». Ecco, a proposito del futuro del sindaco: due anni in politica possono essere un’era geologica, ma Salvetti è comunque al giro di boa del mandato: lavora per ricandidarsi? «Continuerò a pensare a ciò che mi aspetta domani o tra una settimana. Dopodiché ci saranno delle dinamiche che spesso sfuggono anche alla persona coinvolta. Le seguirò con serenità. Questo percorso mi è piovuto addosso, per mia fortuna. Mi terrò stretta questa fortuna fino al momento in cui dovrò valutare le mie forze, altri poi valuteranno se sarò ancora la persona adatta e poi, eventualmente, decideranno i cittadini...».