Valli Orco e Soana, le nuove frequenze oscurano la Rai: «Noi penalizzati»
I sindaci: «L’aggiornamento dei ripetitori avrà costi alti. Assurdo che un servizio pubblico non venga garantito»
RONCO CANAVESE. Dal 10 gennaio un’ondata di proteste si è alzata dalle valli. I canali Rai sono spariti dagli schermi tv in tutta la Valle Soana, in buona parte della Valle Orco e di Pont. «Una vergogna – si indigna l’ex sindaco di Ronco, Rodolfo Recrosio, facendosi portavoce dei suoi concittadini -. Noi che abitiamo in montagna siamo sempre gli ultimi ad esser presi in considerazione. Era cosa risaputa ben in anticipo, da tutti, che in montagna ci sarebbero stati problemi con il nuovo digitale, ma nessuno ha preso provvedimenti. Così, dovremo acquistare la parabola satellitare oppure rassegnarci a non vedere più i tre canali Rai che vedevamo prima».
«Sono allibito per questa situazione, la visione dei canali Rai dovrebbe essere garantita a tutti, mentre adesso in montagna si paga per un servizio pubblico che non c'è - afferma l’attuale sindaco di Ronco, Lorenzo Giacomino -. Venerdì abbiamo pubblicato un avviso per raccogliere le segnalazioni di residenti, emigrati, villeggianti rimasti senza segnale, così da poter valutare con l'Unione montana l'entità del disservizio».
A trasmettere il segnale tv nelle due valli è stata finora la rete di ripetitori della ex Comunità montana, ora proprietà indivisa delle due Unioni montane, Valli Orco e Soana e Gran Paradiso, ma con il passaggio al nuovo segnale digitale le frequenze utilizzate sono state spente per essere riassegnate. Per riattivare i ripetitori, l’Unione montana dovrebbe richiedere una nuova autorizzazione e probabilmente sostenere alti costi per aggiornare i ripetitori. «Dobbiamo lasciare libera la banda per le nuove tecnologie – spiega Marco Bonatto Marchello, sindaco di Frassinetto e presidente dell’Unione montana Valli Orco e Soana -. Stiamo facendo un monitoraggio per capire quanti utenti sono interessati, dovremo poi valutare cosa fare, dato che l’aggiornamento dei ripetitori avrà costi considerevoli e non sono previsti contributi in merito. Purtroppo, anche in questo caso, la montagna è penalizzata; occorre un cambiamento culturale che porti a nuove politiche per le nostre zone».
« In quasi tutta la Valle Orco il segnale Rai non arriva più e sono in tanti a lamentarsi – conferma il sindaco di Locana e vice presidente dell’Unione Gran Paradiso, Mauro Peruzzo Cornetto -. La Rai è un servizio pubblico che dovrebbe essere garantito anche in montagna, ma non è mai stato così. Come sempre, a essere penalizzate sono le zone periferiche, la montagna soprattutto. Inutile parlare tanto di ripopolare le valli con lo smart working, quando non si riesce ad avere servizi efficienti».
L'Ispettorato piemontese del Mise, Ministero delle sviluppo economico, ha comunicato alle Unioni montane la revoca delle autorizzazioni e ha chiesto se vi è ancora interesse per una nuova autorizzazione. «Nelle aree interessate - si legge nella nota del Mise diffusa dall’Uncem - i cittadini, infatti, possono ricevere via satellite tutta l’offerta televisiva disponibile e non solo pochi programmi. La prossima settimana l’Ispettorato verificherà l’assenza di interferenze con il nuovo quadro frequenziale e quindi, per gli enti che abbiano espresso interesse a proseguire la ripetizione dei programmi tv, procederà a autorizzare temporaneamente la prosecuzione della trasmissione per un paio di mesi, in attesa di attribuire una nuova frequenza».