Gorizia, riapre a Pasqua il Giardino Viatori riqualificato: percorsi sicuri e ticket d’ingresso
GORIZIA L’intenzione è di riaprire il Giardino Viatori entro marzo o, nell’ipotesi peggiore, entro Pasqua, che quest’anno cade il 17 aprile. La Fondazione Carigo, che ne è proprietaria, sta proseguendo nei lavori di riqualificazione. «Ci sono ancora notevoli interventi da pianificare – afferma Alberto Bergamin, presidente della cassaforte goriziana –. Inoltre, dobbiamo completare le operazioni di messa in sicurezza del Giardino sia in termini di rispetto delle normative sia per quanto riguarda l’eliminazione di qualsiasi rischio per i suoi visitatori, a partire dai ragazzi delle scuole, che costituiscono il nostro punto di riferimento primario. Sì, desideriamo che siano innanzitutto le nuove generazioni a poter ammirare questo tesoro, ma, alla stessa maniera, dobbiamo eliminare le barriere architettoniche affinché il pubblico più ampio riesca a vederlo».
E ancora: «In sintesi, si tratta di una riqualificazione strutturale particolarmente complessa che non è di semplice manutenzione ordinaria, costituendo invece una rivisitazione generale. La volontà di riaprirlo entro marzo si collega quindi alla stagione delle fioriture, ma anche all’opportunità, per i ragazzi degli istituti scolastici del territorio, di poterlo conoscere». Più nel dettaglio, i lavori si svolgeranno in due lotti. Il loro costo totale sarà almeno di 600 mila euro. O meglio: il loro costo è stato stimato in 600 mila euro a inizio inverno. Un aumento, insomma, da qui alla loro conclusione, è inevitabile. Sicuramente, la prima fase dei lavori sarà terminato quando il Giardino Viatori verrà riaperto alla cittadinanza: nell’occasione, comunque, ci saranno ancora aree non accessibili.
«L’importante è che, anche attraverso questi interventi, il Giardino rientri sotto ogni profilo tra le meraviglie che la città può offrire in vista di Gorizia-Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025 – prosegue Bergamin –. Ecco perché stiamo investendo molto tempo e molte risorse, tenendo conto, però, che la Fondazione continua pure a essere impegnata in altri progetti. Poi, non posso trascurare che c’è un’altra difficoltà riguardante il Giardino, ma che puntiamo a risolvere a breve: il problema dell’irrigazione, che ci vede lavorare a fianco del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina».
Per quanto invece riguarda l’introduzione del biglietto d’ingresso, stabilito in 4 euro per l’entrata e in 10 euro per l’accesso nell’ipertecnologica casa di Lucio Viatori, Bergamin non ha dubbi. «Non torniamo indietro, specie a fronte di un investimento di oltre 600 mila euro – afferma il numero uno della Fondazione Carigo –. E poi si tratta di un prezzo irrisorio, che corrisponde a quello della visita guidata, curata da un’eccellenza in materia: la cooperativa Monte San Pantaleone di Trieste e, peraltro, sarà sviluppata una serie di percorsi, sentieri, camminamenti alternativi per render il Giardino ancora più fruibile. Quindi, parliamo di una cifra davvero contenuta, di una semplice offerta. Del resto, ogni bene, per venire preservato ha bisogno di una manutenzione ordinaria, ma anche straordinaria: è giusto quindi, che in parte si autosostenga. L’introduzione di un importo così piccolo per vedere qualcosa di così bello non è certo uno scandalo. Piuttosto, pare corretto avere un giusto approccio ai beni culturali in genere e il Giardino Viatori costituisce una ricchezza unica per il territorio».