Avete mai pensato che le cattive abitudini possono influire anche sull'umore? Ci sono piccoli gesti quotidiani che hanno enormi ripercussioni sul nostro stato d'animo, e spesso sono gli stessi che hanno effetti negativi sul nostro stato di salute: automatismi - ai quali la pandemia ha contribuito - che ci rendono nervosi, irritabili, poco concentrati che abbassano sensibilmente il livello delle nostre giornate. Imparare a notarli e a correggerli ne va della nostra qualità della vita. 
Ecco allora 5 cattive abitudini tra le più diffuse che dovremmo imparare a correggere:

Condurre una vita sedentaria

La scienza non ha dubbi: una vita sedentaria, oltre che della salute fisica, è nemica anche di quella mentale. Sono diverse le ricerche che mostrano che l'esercizio ha un effetto simile a quello degli antidepressivi. L'attività più efficace è la corsa: basta un allenamento di trenta minuti per provare «lo sballo del corridore», cioè una sensazione di euforia dovuta al rilascio di endorfine, gli ormoni del buonumore, facilitato da questo tipo di esercizio. E se non vi piace correre, camminate, magari in mezzo alla natura, ancora meglio se provando qualche esercizio di meditazione. Insieme a farmaci e psicoterapia, lo sport e la mindfulness rientrano sempre più spesso tra le prescrizioni mediche per chi ha problemi di ansia o depressione: diversi centri degli Stati Uniti stanno sperimentando da tempo con ottimi risultati e il National Institute for Health and Care Excellence - NICE, in Gran Bretagna, sta valutando di inserirli tra i i protocolli di cura dei pazienti.

Vivere attaccati al telefono

Si chiama «Fomo», sta per «Fear of Missing Out», ed è la «paura di essere tagliati fuori» dai social network, che genera senso di solitudine e, nei casi peggiori, ansia e solitudine. Tra i primi a teorizzarla uno studio dell'Università della Pennsylvania, che ha dimostrato che gli effetti negativi dell'attaccamento ai social sono trasversali: riguardano i giovanissimi, ma non solo. Sono legati a quel senso di inadeguatezza che spesso si prova davanti alle immagini di vita dorata (spesso false e costruite) che vengono postate tra le bacheche, ma anche all'ansia di ricevere approvazione per i propri contenuti: like e commenti. Cosa fare? Essere meno attaccati al telefono: gli esperti consigliano puntualmente di cominciare riducendo le notifiche a quelle necessarie o impostando lo smartphone - o lo smartwach, o il tablet, o l'assistente vocale - in modo tale che almeno nei momenti della giornata in cui possiamo starcene tranquilli, per esempio la sera dopo il lavoro, non diano fastidio.

Mangiare troppo, o troppo poco

I picchi di insulina provocati da un eccesso di zuccheri di un'alimentazione sregolata, ricca di prodotti industriali e carboidrati semplici, determinano stati infiammatori che ci rendono anche più nervosi. Non è più una novità che l'intestino sia collegato al cervello, e che ciò che mangiamo ha il potere di determinare anche il nostro stato d'animo, oltre che il nostro stato di salute. Vale anche ciò che non mangiamo, perché saltare i pasti determina un deficit energetico che mette il nostro corpo sotto stress, stimolando quindi la produzione di cortisolo. Se non 5 pasti al giorno (con le merende), dovremmo farne almeno 3: colazione, pranzo e cena, prediligendo gli alimenti di origine vegetale e i cereali integrali, i più ricchi di vitamine e minerali amici del cervello.

Non uscire di casa

Se i vari lockdown ci hanno resi più tristi è anche perché uscendo meno (o per niente) abbiamo dovuto fare a meno della vitamina D che il nostro organismo sintetizza unicamente attraverso l'assorbimento dei raggi del sole. Oltre che regolatrice del meccanismo del calcio (per questo si dice spesso che serve per le ossa), questa vitamina regola anche il nostro umore e non dovremmo farcela mancare. Basterebbe anche solo mezz'ora all'aria aperta, e le gelide giornate invernali non devono mai essere una scusa per non uscire.

Guardare la televisione fino a tardi

Dormire bene resta una regola d'oro per sentirsi di buon umore. Abbiamo bisogno di 7-8 ore di sonno per affrontare con grinta e concentrazione le nostre giornate: ci sono condizioni che oggettivamente ci impediscono di come e quanto vorremo come l'insonnia, per la quale è utile confrontarsi con un esperto, ma in molti altri casi siamo noi stessi i «colpevoli» delle nostre notti in bianco. Esempi? Il binge watching: restiamo attaccati agli schermi per seguire le nostre serie preferite, senza renderci conto che il tempo passa. Così si fa tardi e si dorme poco. Senza contare che alcuni generi, come i thriller, possono provocare turbamenti che ci fanno anche fare brutti sogni. Ne vale sempre la pena?

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