Savignano. I cinghiali nei cortili, polizia provinciale e cacciatori in scena Si usa anche il drone

Savignano. Si è tenuto domenica scorsa uno degli interventi della polizia provinciale nell’ambito del piano di controllo sui cinghiali tra Savignano e Guiglia. Un’operazione che ha visto l’utilizzato anche di un drone. Solo indirettamente, in quanto non distante alla zona, coinvolto anche il comune di Marano.

Quello di domenica è stato soltanto uno degli interventi previsti dalla polizia provinciale per l’area, denominata “Abissinia” situata tra Savignano e Guiglia. «Si è trattato di un piano di controllo gestito dalla polizia provinciale, con l’ausilio di un drone – spiega la comandante Patrizia Gambarini – Mentre in contemporanea si è svolta una battuta con una squadra di una decina di cacciatori, coordinata sempre dalla polizia provinciale – e precisa – L’intervento si è svolto all’interno di una zona di ripopolamento denominata “Abissinia” situata tra Guiglia e Savignano, per risolvere i problemi legati alla colture e alla sicurezza, segnalati da cittadini, automobilisti e agricoltori». 

 

Il piano, spiega la comandante della polizia provinciale, si è svolto nell’ambito di una attività periodica di controllo della zona in questione. Un’attività che vede la collaborazione di diversi enti tra cui anche la Prefettura e l’Atc. Come anticipato prima, domenica scorsa la squadra si è servita anche di un drone per portare a termine l’operazione. Un sistema piuttosto innovativo per questo genere di interventi ma estremamente utile. «Il drone è dotato di una termocamera che rileva il calore corporeo degli animali, individuandoli anche in condizioni di scarsa visibilità – illustra Gambarini – Con questa tecnologia abbiamo coperto quasi 20 ettari in circa tre ore, monitorando la presenza di cinghiali anche in zone inaccessibili; una superficie molto vasta, impossibile da controllare tutta in condizioni normali». 

 

Il motivo che sta dietro a queste battute è legato ai rischi del proliferare dei cinghiali, i quali portano «soprattutto danni all’agricoltura – specifica il comandante – E ora è reale anche il rischio di peste suina anche se finora non sono stati rilevati casi nel modenese. Dopo i primi casi rilevati in Piemonte e Liguria, la Regione si è attivata e la situazione viene costantemente monitorata».

 

Oltre ad arginare la peste suina, con questi interventi la polizia provinciale intende andare incontro anche alle segnalazioni effettuate dai cittadini e dagli agricoltori. In passato, infatti, i cinghiali hanno invaso zone cortilive, devastando colture o strutture esterne, soprattutto nelle zone attigue ai boschi. Dei mesi scorsi, poi, un tremendo incidente che aveva coinvolto un motociclista e un cinghiale tra Formica e Garofano. «Sul territorio dell’Unione stiamo monitorando la situazione in maniera costante con piani di controllo mirati quando necessario».