Addio a Paola Caldironi, una vita dedicata alla cura dei bambini padovani
PADOVA. La forza per ascoltare, la pazienza per tollerare, la volontà di capire. Questo, in trent’anni di carriera ha chiesto a se stessa e agli altri Paola Caldironi, storica direttrice del centro della Fondazione Robert Hollman di Padova, morta giovedì all’età di 68 anni.
Ferrarese di nascita, Caldironi ha dedicato gran parte della sua vita alla cura dei bambini con disabilità visive, intrecciando il suo impegno con le storie e i volti di tante famiglie che a Padova, o al centro di Cannero Riviero, dove ha lavorato dal 2003 al 2015, hanno trovato accoglienza, ascolto e sostegno, secondo i principi ispiratori della Fondazione dettati da Robert Hollman.
Dove non arriva lo sguardo, è il cuore a percepire il mondo.
E Paola Caldironi, che aveva il gusto della bellezza, grande creatività e sconfinato amore per la vita, con questo principio riusciva a insegnare ai bambini a innamorarsi del mondo, sentendolo nel profondo.
Ma anche per la crescita della Fondazione il suo ruolo è stato determinante: è stata lei a unificare i due centri - Padova e Cannero Riviera - nel 2003 e a volere, un anno dopo, la nuova struttura di via Siena, dedicata all’accoglienza dei bambini e delle loro famiglie e allo svolgimento di attività scientifiche, di formazione e di ricerca.
Così la ricordavamo quando è andata in pensione.
Proprio nella sede di via Siena, in questi mesi, sta nascendo il parco inclusivo sensoriale Albero del Tesoro.
«La perdita di Paola Caldironi», scrive in una nota la Fondazione, «è immensa per tutto ciò che lei è stata come persona e per quello che ha rappresentato. Resterà fonte di ispirazione e modello per il suo stile, la sua sensibilità umana.
Il funerale è fissato per mercoledì 9 febbraio alle 10.45 alla Madonna Incoronata di via Siracusa.