Pontedera calcio, capitan Caponi se ne va con polemica: "Mai chiamato per il rinnovo, mi sono sentito ferito"

Il capitano granata lascia la maglia della città in cui è nato e cresciuto. In un lungo sfogo saluta i tifosi e spiega le ragioni del suo addio

PONTEDERA. La notizia è nota da mesi. Ma ora c’è la certezza. Che arriva attraverso uno sfogo affidato a Facebook. Che è anche un saluto ai suoi tifosi, alla sua gente, a quella maglia che ha indossato per dieci stagioni da calciatore. E da capitano, soprattutto negli ultimi anni. Andrea Caponi, 34 anni, dice addio al Pontedera. Trascinatore in campo e fuori, anche in questa occasione ha tirato fuori tutta la sua personalità. E sul proprio profilo Facebook si è lasciato andare, senza risparmiare qualche frecciata al club granata, recentemente passato nelle mani di Rosettano Navarra, imprenditore laziale che ha preso il 41% delle quote societarie. Il contratto di Caponi scadrà il 30 giugno 2022. Non c’è mai stata aria di rinnovo, e adesso il divorzio pare davvero definitivo.

Le parole di Andrea Caponi

Ecco lo sfogo del capitano del Pontedera, pubblicato su Facebook

Dopo tanto silenzio è giunto il momento di puntualizzare alcune cose, per cui ci tenevo a fare un po’ di chiarezza informando la mia gente di come stanno le cose, penso sia il minimo. Perché le mezze verità e tanti discorsi che spesso vengono fatti su questo argomento non li accetto. Per questo mi preme dire che non ho mai ricevuto una telefonata dal Pontedera calcio. Dopo tutti questi anni, in cui nessuno mi ha mai regalato niente, in cui tutto ciò che mi sono conquistato l’ho ottenuto su quel rettangolo verde, che ancora oggi ho una gran voglia di far parlare. Questa purtroppo è l’amara verità, che anch’io ad oggi non riesco a mandare giù. Ne potrei dire mille di cose che mi hanno ferito a livello lavorativo ma soprattutto a livello umano, ma si rovinerebbe questo percorso meraviglioso che resterà per sempre dentro il mio cuore. Niente e nessuno potrà mai cancellare quello che ho fatto con la maglia della mia città, è stato un amore reciproco, incondizionato, unico. Ho vissuto qualsiasi tipo di emozione. Grazie maglia granata, ti auguro di essere onorata e difesa come ho fatto io per tutti questi anni, perché te, cara mia, meriti di continuare a brillare! Sei e resterai la cosa più bella che c’è! Un grande saluto a tutti i tifosi granata, al club Gino Baldini e infine ai ragazzi della Gradinata Nord. Siete stati la mia forza più grande, vi voglio bene! Nonostante tutto, resterò per sempre il tuo più grande tifoso.