Contributi per pagare l'affitto nell'Empolese Valdelsa: domande fino alla fine di giugno 2022. Chi può richiedere i soldi

Si restringe la platea: l’Ise non può superare i 30mila euro. L’anno scorso furono accolte oltre 360 richieste

EMPOLI. Alla crisi economica acuita dalla pandemia si sono aggiunte anche la guerra in Ucraina e il consistente aumento del costo delle materie prime. Che sia l’estate del rilancio può essere vero, così com’è altrettanto vero che i fondi del Pnrr rappresentano un’iniezione di fiducia, oltre che di liquidità, per tutta l’economia nazionale nel medio lungo periodo. Ma, come si può facilmente comprendere anche dal doloroso trend di calo dei salari, nell’immediato presente tante famiglie non se la passano proprio a meraviglia. Tra le principali voci di spesa ci sono gli affitti, ed è proprio in questa direzione che va l’aiuto economico implementato negli ultimi anni da molti Comuni italiani. Per l’Empolese Valdelsa se ne occupa l’Unione dei Comuni Circondario - comprensiva di Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Castelfiorentino, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Gambassi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli e Vinci che ha da poco riaperto fino al 29 giugno il bando rivolto ai cittadini “conduttori” (termine giuridico ad indicare la posizione di chi abita in affitto), per il contributo d’integrazione del canone di locazione.

I contributi saranno erogati sulla base di una graduatoria, stilata a seguito della compilazione delle domande. Per ottenerli è necessario rispettare alcuni requisiti fondamentali: essere residenti in uno dei Comuni dell'Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa, avere la residenza anagrafica nell'immobile per il quale si chiede il contributo, essere titolari di un contratto di locazione registrato o in corso di registrazione e presentare una certificazione dalla quale risulti un Ise (Indicatore della situazione economica) 2022 non superiore a € 29.545,98 e non avere titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su immobili ad uso abitativo.

La presentazione della domanda richiede l’identità digitale, quindi il possesso di Spid, o Cie o Cns. L’Unione dei Comuni ha organizzato un servizio di assistenza digitale e tutoraggio - su appuntamento - per i cittadini che - in modo autonomo – non sono in grado di presentare le domande perché sprovvisti di strumentazione elettronica. È possibile richiedere un appuntamento telefonando allo 0571-757920 dal lunedì al venerdì e sabato mattina. Gli sportelli attivi sul territorio dell’Unione sono quattro e per l’appuntamento l’operatore terrà conto del luogo di residenza del cittadino. I cittadini che in possesso di strumentazione elettronica, incontrano difficoltà nella compilazione dell’istanza potranno invece telefonare al proprio Comune, ai numeri e nei giorni segnalati all’indirizzo: https://www.comune.empoli.fi.it/comunicato/contributi-integrazione-dei-canoni-di-locazione-aperto-il-bando-fondo-affitti-2022 Per avere contezza della somma che verrà stanziata e del quantitativo di richieste che verranno accolte per quest’anno c’è da aspettare, perché la contribuzione per il 2022 sarà erogata nel 2023. Per il 2021 il solo Comune di Empoli ha stanziato 230mila euro, ma ogni amministrazione ha fatto la propria parte in proporzione al bilancio, cumulando le somme con quelle messe a disposizione dal fondo sociale europeo e dalla Regione Toscana. Il bacino di utenza dei beneficiari era più grande, con un Ise tra € 28.770,42 e € 35.000,00 in presenza di autodichiarazione comprovante una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 25% in ragione dell’emergenza Covid. Accolte 367 domande ed escluse 60, per un contributo singolo fino ad un massimo di € 1.800. Nel 2020 invece la media si è tenuta sui € 1.300, a fronte di un aiuto più corposo da parte di Stato e Regione a coprire l’impossibilità contributiva da parte delle amministrazioni locali. Gli ammessi in quel caso furono 375, le richieste respinte 47. Resta da capire quale sarà l’intenzione dell’Unione per l’anno corrente e, soprattutto a seconda delle richieste, a quanto ammonteranno i fondi messi a disposizione dai Comuni. I cui bilanci, com’è noto, dovranno fare i conti con la chiusura dei rubinetti aperti nel periodo pandemico.

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