Vacanze low cost e senza vincoli: così il Covid rilancia la “van life” anche tra i triestini
TRIESTE La “van life” conquista anche i triestini. Scoppiata negli anni ’70, nel post-pandemia ha ripreso piede la tendenza a modificare dei furgoncini, i van appunto, per trasformarli in mini-camper, dotati di ogni “comfort”: strumenti per viaggiare leggeri, low cost, in libertà, secondo uno stile di vita che è tornato ad essere apprezzato soprattutto dopo lockdown e restrizioni anti-Covid. Una scelta che a Trieste ha conquistato, ad esempio, Marco Di Chiara e la compagna, che ora si spostano solo così, con un bimbo e un cane. Una famiglia intera, insomma, che non solo ha modificato il proprio mezzo ma ha anche aperto una pagina Instagram, “D. C. VanLife”, per raccontare le proprie avventure.
«Abbiamo fatto tutto da soli – spiega Di Chiara – nei ritagli di tempo, nel 2021, impiegando circa cinque mesi. È stato divertente, tra progetti e lavori fatti in casa, giorno dopo giorno». L’idea è arrivata dalla voglia e dalla necessità di «vivere le vacanze in libertà, di muoversi senza dover pensare a prenotazioni o itinerari prestabiliti. Spesso siamo partiti anche senza meta, decidendo poi durante il percorso la destinazione finale. Arrivo da una famiglia di camperisti e le esperienze passate mi sono state decisamente utili. È un modo di affrontare le giornate all’avventura, sicuramente entusiasmante».
Il van è dotato di uno spazio versatile, dove mangiare e dormire, e comprende anche un piccolo bagno, «un ambiente sufficiente a ospitare tutti e tre, e pure il cane. Ed è dotato di acqua, elettricità e gas, con un fornelletto. Abbiamo installato anche un wc chimico, come quello che viene utilizzato nelle imbarcazioni».
Per ora la famiglia ha scelto varie location, dal mare ai monti, passando per parchi e spazi verdi, appoggiandosi spesso a campeggi o agricamping, come mostra anche sui social: «Il sogno nel cassetto è di girare tutta l’Italia alla scoperta delle strade meno trafficate, delle statali, che passano per paesini e cittadine, evitando quindi le grandi autostrade. Più avanti c’è il desiderio di un salto ulteriore, alla scoperta del Nord Europa, sempre in stile “van life”».
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